Le cellule senescenti si accumulano, come abbiamo visto con l’avanzare dell’età e, come abbiamo visto in altri video, le cellule senescenti sono quelle che giunte alla fine del loro ciclo vitale, oppure per vari danneggiamenti che possono aver subito, dovrebbero uccidersi con quello che è chiamato apoptosi cellulare, cioè il suicidio programmato.
Questo talvolta non succede e rimangono quindi delle cellule cosiddette zombie, o senescenti in modo più scientifico, da senectute, che vuol dire vecchiaia in latino.
Stanno lì e, non soltanto creano situazioni di disagio, occupano spazio nei tessuti che potrebbero essere invece occupati da cellule operative che fanno il lavoro per cui quel tessuto è preposto, ma in più spargono intorno citochine, altre sostanze che fanno diventare a loro volta senescenti le cellule circostanti.
Quindi è molto importante eliminarle ed attualmente esistono dei senolitici, cioè delle sostanze che sono all’interno dell’ armamentario dell’ antiage, che proporremo anche all’interno poi de programmi avanzati ed i senolitici come la Quercetina vanno ad eliminare le cellule senescenti, togliendo queste cellule, quelle nuove generate dalle staminali, che esistono in tutti i nostri tessuti, vanno a rimpiazzare i vuoti, i buchi e quindi il tessuto effettivamente ringiovanisce.
In questo studio le cellule CAR-T si è visto che possono essere riprogrammate per cercare queste cellule senescenti e distruggerle, quindi sembra che uno dei segreti dell’antinvecchiamento potrebbe essere addirittura dentro di noi, non dato da sostanze esterne da assumere, ma da metodi per riattivare il funzionamento dei nostri normali apparati “di bordo”, diciamo così.
Una recente ricerca del Cold Spring Harbor Laboratory, guidata dalla professoressa Corina Amor Vegas, suggerisce che le nostre cellule immunitarie e quelle che sono note come cellule T, specifiche cellule del sistema immunitario, potrebbero essere la chiave per combattere l’invecchiamento.
Attraverso una serie di esperimenti, la dottoressa Amor Vegas ed il suo team, hanno svelato una promettente scoperta: queste cellule T possono essere riprogrammate prendendo di mira le cellule senescenti, quindi andando poi a colpirle e distruggerle come farebbero con qualsiasi batterio o comunque sostanza negativa, o qualunque tipo di organismo che cercasse di invadere il nostro corpo.
Le cellule senescenti contribuiscono all’infiammazione, quindi a quella chiamata inflammaging ed anche a varie altre malattie, perché chiaramente fanno degradare il funzionamento degli organi nei quali si trovano.
L’esperimento si è svolto su topi e ad alcuni topi giovani sono state somministrate delle cellule CAR-T specifiche, che andavano a colpire appunto queste cellule senescenti; questi topi giovani, trattati così, invecchiano più lentamente e sono protetti dalle condizioni naturali associate all’invecchiamento, come obesità e diabete.
Un topo giovane, trattato con queste cellule CAR-T, che ha seguito una dieta ricca di grassi per due mesi, mostra nei grafici della ricerca che, rispetto ai topi non trattati con la stessa dieta, aveva un peso corporeo molto inferiore.
Questa ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Aging e lì potete vedere tutti i grafici.
In questa ricerca si è dimostrato che, modificando geneticamente le cellule T, in particolare utilizzando una tecnica che coinvolge le cellule T CAR, che sta per Recettore Antigenico Chimerico, è possibile indurre queste cellule immunitarie a cercare ed eliminare le cellule senescenti.
Questo tipo di trattamenti, basati sulla riprogrammazione del sistema immunitario, che è il nostro sistema innato di sicurezza, sono molto promettenti per tutta una serie di trattamenti, prima fra tutti quelli del cancro, perché la maggior parte delle malattie che si sviluppano, sono dovute al fatto che il sistema immunitario non riesce a riconoscere qualcosa che è negativo ed a rimuoverlo; nel caso del cancro, che capita a tutti quanti noi, tutti i giorni continuamente, è una battaglia continua in cui le cellule cancerose si formano naturalmente per tanti motivi, per esposizione al sole, per problemi vari di duplicazione genetica e così via e continuamente le cellule del sistema immunitario le eliminano.
Quindi, quando si sviluppa il cancro o il tumore, vuol dire che questo meccanismo non è riuscito nel identificare e colpire quelle cellule specifiche, quindi ci sono dei trattamenti in corso estremamente promettenti che saranno, probabilmente, in futuro la cura definitiva per tutto quello che è il cancro, che vanno a riprogrammare queste cellule per andare a far capire loro quali sono le cellule cancerose e quindi come fare ad eliminarle.
Ma questa scoperta specifica per le cellule senescenti ha un potenziale significato per mitigare l’insorgenza di tutti i disturbi legati all’età; la dottoressa Amor Vegas ha elaborato una ricerca sulle sue scoperte ed ha evidenziato l’impatto, che è molto importante, trasformativo si dice, di questo approccio, perché ha detto che se queste cellule vengono date ai topi anziani, essi ringiovanisco, se vengono date ai topi giovani invecchiano più lentamente.
Al momento questa è una delle terapie più promettenti per l’antiage, per l’antinvecchiamento.
Questa ricerca sottolinea il potenziale delle cellule CAr-T come intervento rivoluzionario in tanti settori diversi.
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Uno dei vantaggi notevoli di queste cellule CAR-T risiede anche nella loro longevità; a differenza dei farmaci convenzionali che richiedono somministrazioni continue, una singola dose di cellule CAR-T, somministrata in giovane età, può conferire benefici per tutta la vita.
Ciò significa che gli individui trattati con cellule CAR-T possono sperimentare una protezione duratura contro le comuni patologie legate all’età come l’obesità ed il diabete.
La dottoressa Amor Vegas sottolinea l’importanza di questo aspetto legato alla longevità affermando che le cellule T hanno la capacità di sviluppare memoria e di persistere nel corpo per periodi molto lunghi, il che è molto diverso da un farmaco chimico.
Questa caratteristica unica posiziona la terapia con cellule CAR-T come una svolta nel campo della gestione delle malattie croniche, offrendo una potenziale alternativa alle frequenti somministrazioni di farmaci.
Sebbene questa terapia con cellule CAR-T sia stata utilizzata principalmente nel trattamento dei tumori del sangue, ricevendo l’approvazione della Food and Drug Administration, l’ente americano che si occupa dell’ autorizzazione ai farmaci, e questa approvazione della FDA l’ha ricevuta nel 2017, la ricerca di Amor Vegas sottolinea il suo più ampio potenziale terapeutico che va oltre il cancro.
Sfruttando il potere delle cellule immunitarie per combattere l’ invecchiamento, gli scienziati si stanno avvicinando sempre di più alla scoperta di questa inafferrabile fonte della giovinezza.
Per quanto riguarda gli sviluppi futuri, Amor Vegas ed il suo team, stanno esplorando se la terapia con cellule CAR-T non solo promuova un invecchiamento più sano, ma estenda realmente la durata della vita; se avrà successo, questa linea di indagine potrebbe rappresentare un passo significativo verso la realizzazione di questo sogno della giovinezza molto prolungata.
Ricorda che la medicina ufficiale è importante e vanno seguite le indicazioni dei medici abilitati.
Non diciamo che queste cose si vanno a sostituire ad una vita sana, a una dieta equilibrata e al fatto di andare a farsi controllare tutte le volte che serve e assumere tutti i medicinali che ci vengono prescritti.
Questi sono potenziamenti che ci fanno rimanere operativi, lucidi e in grado di goderci la vita.
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