I disturbi dell’ansia sono complessi e la loro causa non è del tutto chiara; i trattamenti per l’ansia spaziano dai cambiamenti di uno stile di vita, meditazione, alla terapia cognitivo-comportamentale, a farmaci ed integratori da prescrizione.
Abitudini alimentari sane, dormire a sufficienza, fare esercizio fisico e non fumare sono stati collegati ad un minor rischio di ansia, in alcuni casi un integratore ben scelto può anche aiutare a migliorare i sintomi dell’ansia stessa.
Quando si considera un integratore è importante capire che alcuni, in particolare quelli a base di erbe, non affrontano la causa principale dell’ansia e potrebbero interagire con eventuali farmaci che sono in fase di assunzione per questo tipo di problema.
Per questo motivo è molto importante, come diciamo sempre, confrontarsi con il medico curante, in modo da capire se trattamenti in corso sono compatibili o no con eventuali integratori che si vogliono assumere.
Ovviamente è anche importante stare attenti alla qualità dei prodotti che si vanno a prendere, perché potrebbero magari peggiorare la situazione; in questo senso ha importanza un programma come il Programma 150 Anni, dove andiamo tutti insieme a comprare le cose e ne controlliamo la qualità.
Per quanto riguarda l’ansia abbiamo diversi livelli: l’ansia lieve o occasionale non è sempre un problema e potrebbe non richiedere cure, ma se sta turbando la vita, è consigliabile comunque cercare aiuto.
Alcuni sintomi comuni di ansia che potrebbero indicare la necessità di cure includono pensieri galoppanti, continui, inquietanti e ripetitivi, insonnia e la facilità a distrarsi.
Anche i sintomi fisici che possono accompagnare l’ansia sono importanti, sono sintomi come il panico, la tachicardia, cioè il batticuore, la mancanza di respiro, disturbi gastrointestinali, la tensione muscolare e sensazioni di formicolio.
Il cercare aiuto al di fuori di se stessi diventa ancora più imperativo quando si passa a cercare di fare automedicazione, quindi cercare di trattarsi da soli, con cose come l’alcol, ogni tipo di sostanze come la marijuana, esagerare col cibo o altri comportamenti che cercano di anestetizzare quest’ansia, come guardare la tv ininterrottamente.
Queste sono indicazioni che potrebbe essere utile un trattamento ed è meglio andare a chiedere aiuto a qualcuno.
Ci sono trattamenti che hanno un’efficacia comprovata sull’ansia sono ovviamente trattamenti di tipo farmacoterapico, quindi ci sono farmaci da prescrizione come gli antidepressivi, le SSRI, le benzodiazepine e ci sono terapie come la terapia cognitivo-comportamentale.
La terapia cognitivo comportamentale è una fantastica opzione a lungo termine e i farmaci possono funzionare bene per alcuni, ma possono avere effetti collaterali indesiderati per altri; tuttavia anche le medicine complementari ed integrative possono essere una strada utile da esplorare per trattare l’ansia.
Fra gli strumenti disponibili ci sono anche cose come lo yoga, la meditazione, l’agopuntura, l’ipnosi, cambiamenti dietetici ed appunto gli integratori.
Ovviamente gli integratori non sempre sono efficaci contro i farmaci, però i farmaci devono essere assunti solo sotto controllo medico.
Gli integratori hanno meno efficacia, normalmente, soprattutto per le persone con ansia da moderata a grave; tuttavia per coloro che non rispondono ai farmaci tradizionali o non sono in grado di tollerarne gli effetti collaterali, gli integratori possono essere una buona opzione.
Gli integratori che si utilizzano per l’ansia vanno da quelli a base di erbe, come l’Ashwagandha e radice di Valeriana, a specifiche vitamine, minerali ed altri integratori nutrizionali che sono associati alla riduzione dei sintomi dell’ansia stessa, tra cui il magnesio, la vitamina D, la Teanina e l’Omega-3.
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In generale quando si tratta l’ansia, è importante distinguere tra il trattamento dei sintomi ed il trattamento delle cause: alcune sostanze potrebbero non essere sicure per l’assunzione a lungo termine, quindi è importante determinare ed affrontare la ragione sottostante dell’ansia, mentre si sviluppano gli strumenti per gestirla.
Vitamine, minerali ed altri integratori possono svolgere un ruolo nell’aiutare a gestire l’ansia, se ritenuti appunto sicuri dai consigli del medico, ma è importante tenere a mente che da soli non la cureranno.
In più l’efficacia dei diversi integratori è personalizzata, è essenziale lavorare quindi con qualcuno che determini se un integratore è appropriato o no, sulla base anche dei risultati che si ottengono, perché non tutti rispondono allo stesso modo agli stessi integratori, mentre una persona può tenere un effetto rilassante da un particolare adattogeno o altre sostanze, lo stesso integratore può avere invece un effetto stimolante ed indesiderato per altre persone.
Ovviamente gli integratori possono agire sui casi di ansia che non siano quelli più debilitanti e più importanti; per coloro che hanno livelli di ansia più gravi gli integratori possono essere utilizzati, secondo necessità per carità, ma il loro livello di malattia non sarebbe trattato adeguatamente solo con gli integratori.
Gli integratori a base di erbe, come l’Ashwagandha, Tiamina, radice di Valeriana, interagiscono poi come farmaci comuni come quelli per la tiroide, il diabete, il colesterolo, la pressione sanguigna, rendendoli meno efficaci o più potenti, il che può essere problematico.
In alcune condizioni psichiatriche, oltretutto, per esempio nel disturbo bipolare, alcuni integratori ed ingredienti possono scatenare psicosi o manie.
Inoltre alcuni farmaci psichiatrici combinati con determinati integratori possono perfino essere pericolosi.
Quindi detto tutto questo, quali sono gli integratori che potrebbero essere più utili per il trattamento dell’ansia, soprattutto se è lieve?
Uno è sicuramente l’Ashwagandha, che è un’erba adattogena che ha dimostrato di ridurre sintomi di stress ed ansia ad alcune persone; si ritiene che l’Ashwagandha abbia un impatto sull’ansia attraverso le sue proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti, nonché la sua influenza su uno specifico recettore chiamato Gaba, che svolge un ruolo chiave nella regolazione dell’ansia stessa.
Alcuni studi hanno dimostrato diminuzione di ansia, stress e depressione, in miglioramenti nel sonno e nel benessere generale dopo aver assunto integratori di estratto di radice di Ashwagandha.
La dose normale giornaliera è di circa 800 mg; alcune ricerche su questo integratore per l’ansia hanno mostrato benefici anche a dosi più basse, l’effetto probabilmente differisce da persona a persona.
Si può iniziare con poco, un basso dosaggio, aumentare pian piano fino ad arrivare al livello che fa l’effetto che vogliamo ottenere.
Come abbiamo già detto, l’Ashwagandha però, attenzione, può interagire con i farmaci per il diabete, per la tiroide, gli immunosoppressori, i sedativi ed i farmaci per abbassare la pressione sanguigna, quindi ancora una volta, potrebbe non essere sicuro se si sta già assumendo uno di questi farmaci, va verificato con un medico.
Abbiamo poi la L-Teanina: la L-Teanina è un aminoacido presente nel tè verde e nero, ma la quantità presente in una tazza di tè normalmente fatto a casa è incredibilmente bassa e, quindi, negli integratori si ottiene una dose maggiore e come sempre si può ottenere un effetto, perché sennò bisognerebbe “uccidersi” a forza di prendere tè, ne abbiamo già parlato nel nostro video sul tè verde.
Diverse ricerche hanno dimostrato che questa sostanza può ridurre lo stress acuto e l’ansia e migliorare la qualità del sonno; la dose utile potrebbe essere dai 200 a 400 mg, soprattutto per ridurre l’ansia durante situazioni stressanti.
Potrebbe darsi che l’effetto di questo integratore sia molto minore su coloro che hanno sintomi di ansia più pesanti e più cronici, quindi magari è meglio provarlo su coloro che hanno un livello di ansia lieve, ma andrebbe evitato da chiunque assuma sedativi, ad esempio il Midazolam o altri farmaci di questo tipo.
Un’altra sostanza utile è la radice di Valeriana: la radice di Valeriana è un’erba usata da secoli in tisane o tinture per aiutare con i nervi il sonno e lo stress; un sonno scarso può spesso contribuire ad aumentare l’ansia e due dei principi attivi della Valeriana sono stati studiati per avere un effetto sedativo e per aumentare la quantità di Gaba, che è un neuro-trasmettitore inibitorio, che produce un effetto calmante.
Una dose normale è circa di 500 mg di estratto di radice e questi valgono più o meno 4 mg di acido valerenico, che poi è la parte veramente attiva, siccome favorisce il sonno si consiglia di assumerlo prima di andare a letto.
Uno studio poi ha scoperto che una dose elevata di 1800 mg di radice di Valeriana, in realtà, peggiora l’ansia, quindi è importante non esagerare con questo tipo di integrazione.
Visto che ha un effetto sedativo, non è bene assumerlo in combinazione con altri sedativi, antistaminici e può interagire con statine, alcuni farmaci anticonvulsivanti, antimicotici ed anche alcuni antidepressivi.
Un’altra sostanza che andrebbe assunta è il Magnesio: il Magnesio è coinvolto nella salute del sistema nervoso, è stato scoperto che la carenza di magnesio influenza l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che è noto per essere coinvolto nello sviluppo dei disturbi d’ansia.
Il Magnesio influenza anche la salute intestinale, l’intestino è un sito importante per la produzione e regolazione dei neurotrasmettitori; per questo motivo si pensa che l’integrazione di Magnesio possa ridurre i sintomi dell’ansia.
Soprattutto un effetto importante, questo del Magnesio, può averlo in persone che non ne assumono abbastanza; nella dieta questo tipo di situazione è nota come “ipomagnesemia”, se ne si assume abbastanza nella dieta, non farà invece nessun effetto.
La dose raccomandata è di 400 mg per gli uomini e di 320 mg per le donne e prima di assumerlo sarebbe meglio consultarsi con un medico, se si assumono bifosfonati, antibiotici, diuretici o inibitori della pompa protonica.
Un’altra sostanza importante, ne abbiamo parlato ampiamente in un video dedicato, è la vitamina D, soprattutto la vitamina D3; ricordiamo sempre che va assunta assieme alla vitamina K, soprattutto la K2, MK7.
Molte persone possono trarre beneficio dall’assunzione di un integratore di vitamina D, chiaramente non soltanto per l’ansia, ma per tutta una serie di altre cose importantissime dell’organismo, a cominciare dal sistema immunitario.
Bassi livelli di vitamina D sono associati a depressione ed ansia e la carenza di vitamina D è molto comune in tutto l’occidente.
La vitamina D è presente in diversi alimenti, tra cui l’olio di fegato di merluzzo, il salmone rosso, i funghi, il latte, i cereali, ma non è abbondante.
Il nostro corpo la può sintetizzare attraverso la pelle dalla luce solare, tuttavia c’è poco sole nelle latitudini più settentrionali del mondo e poi, specie d’inverno, si sta molto chiusi in casa.
Quindi, durante i mesi più freddi, sono anche più presenti non solo le malattie, tipicamente raffreddore ed influenza, ma anche le malattie legate alla depressione, a disturbi della psiche e questo è dovuto anche al fatto che viene prodotta meno vitamina D stando più al chiuso, al coperto.
Non ci si può esporre esageratamente al sole, perché sennò poi si rischiano altre malattie gravi della pelle e quindi le persone che sono praticamente tutte a rischio di carenza di vitamina D dovrebbero trarre beneficio da un’integrazione.
E’ possibile fare un esame del sangue molto semplice, anche solo in farmacia, per determinare il proprio livello di vitamina D e vedere quant’è quindi il livello di integrazione più corretto per riportarlo ad una funzionalità normale per l’organismo.
Ci sono poi gli Omega-3: gli Omega-3 sono spesso indicati anche come Dha ed Epa e sono associati ha molti benefici per la salute ed hanno proprietà antinfiammatorie, sono essenziali per la salute cerebrale ottimale.
Supportano quindi la funzione cognitiva ed il funzionamento di alcuni neurotrasmettitori; l’integrazione di Omega-3, si è dimostrato che può ridurre sintomi di ansia ed anche di depressione e può aiutare nella prevenzione nel trattamento di vari disturbi cerebrali, dell’umore e del comportamento.
E’ possibile assumere Omega-3 attraverso il cibo mangiando magari salmone, sardine, certi tipi di noce, di semi, ma molte persone non raggiungono l’assunzione raccomandata.
L’assunzione raccomandata sarebbe da 1 a 1, 6 g al giorno per gli adulti, questo si potrebbe ottenere consumando due o tre porzioni di pesce alla settimana, ma questo può essere difficile, soprattutto bisogna assumere Omega-3 mangiando pesci grassi, quindi, appunto, tipo il salmone.
L’integrazione con l’olio di pesce o con queste perle contenenti olio di pesce è un modo utile e conveniente per aumentare l’assunzione di Omega-3, soprattutto l’assunzione di Dha, che è l’Omega più strettamente associato alla salute del cervello.
Il problema con gli integratori di Omega3 è che, se sono derivati dal pesce come dovrebbe essere, sono cose naturali, potrebbero contenere contaminanti metalli pesanti, in particolare mercurio, non è il caso di non mangiare più pesce perché c’è il mercurio nel pesce, quindi non va bene, però bisogna stare attenti specie quando viene concentrato per fare poi le perle per l’ integrazione, bisognerebbe essere sicuri che i pesci da cui si è partiti, non fossero contaminati.
Se si è vegani esistono anche prodotti specifici per cui l’Omega-3 è prodotto a partire da piante e non da pesci.
Gli integratori di olio di pesce possono avere un effetto anticoagulante e possono abbassare leggermente la pressione sanguigna; se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti o che abbassano appunto la pressione sanguigna, bisognerebbe assicurarsi di discuterne con il proprio medico prima di assumerlo.
Ricorda che la medicina ufficiale è importante e vanno seguite le indicazioni dei medici abilitati.
Non diciamo che queste cose si vanno a sostituire ad una vita sana, ad una dieta equilibrata e al fatto di andare a farsi controllare tutte le volte che serve e assumere tutti i medicinali che ci vengono prescritti.
Questi sono potenziamenti che ci fanno rimanere operativi, lucidi e in grado di goderci la vita.
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