La dieta Chetogenica è diventata oggetto di crescente interesse nel trattamento di una vasta gamma di condizioni mediche ed anche, chiaramente, per supporto a trattamenti di antiage, longevità.
Ne abbiamo parlato in un altro video, ma è cruciale considerare le potenziali interazioni tra la dieta Chetogenica ed i farmaci, perché questa dieta può influenzare il metabolismo, l’assorbimento, l’efficacia clinica di molti farmaci che sono normalmente prescritti.
Un’adeguata comprensione di queste interazioni è fondamentale prima di cominciare un qualunque tipo di dieta particolare; quella Chetogenica è piuttosto forte, va a modificare molto del metabolismo dell’organismo e quindi è importante sapere che ci sono questo tipo di interazioni possibili e discuterne sempre con il proprio medico curante, che ha un quadro completo ovviamente di quello che è la nostra situazione.
Ci sono dei farmaci che possono indurre o aggravare la chetoacidosi, possono quindi aumentare il rischio di questo effetto quando utilizzati in combinazione con la dieta Chetogenica.
Tra questi ci sono gli inibitori del SGLT2, che sono comunemente prescritti per il trattamento del diabete mellito di tipo 2; questi vanno a influenzare il metabolismo dei carboidrati e dei grassi, portando ad una maggiore produzione di corpi ketonici all’accumulo di acidi nel sangue.
E’ importante che i pazienti siano consapevoli di queste interazioni e monitorino attentamente i livelli di chetoni nel sangue, in concomitanza con la dieta Chetogenica.
Ci sono poi dei farmaci lipofili, che sono caratterizzati di una maggiore affinità per i lipidi, per i grassi e, quindi, possono interagire con la dieta Chetogenica in modi significativi.
Alcune varianti della dieta Chetogenica, infatti, sono ricche di grassi e questo potrebbe influenzare l’assorbimento e la biodisponibilità di questi farmaci.
Studi hanno dimostrato che una dieta ad alto contenuto di grassi può aumentare l’assorbimento dei farmaci lipofili, potenzialmente aumentandone l’efficacia terapeutica.
Tuttavia questo aumento dell’assorbimento può anche comportare un rischio maggiore di effetti collaterali e tossicità; è importante che i pazienti siano consapevoli di queste interazioni e vadano a controllare attentamente la risposta al trattamento quando si utilizzano farmaci lipofili insieme alla dieta Chetogenica.
Questo potrebbe portare ad una variazione nel dosaggio di queste sostanze; esempi di farmaci lipofili sono il valium, l’ativan, lo xanax, il sublimaze e così via.
Ci sono poi farmaci che interrompono la chetosi, alcuni farmaci possono interrompere lo stato di chetosi indotto dalla dieta Chetogenica, compromettendo così la sua efficacia.
Tra questi farmaci vi sono quelli che contengono carboidrati come principi attivi ed eccipienti; l’industria farmaceutica utilizza ampiamente i carboidrati come eccipienti nella tecnologia farmaceutica stessa.
Le principali categorie di carboidrati comunemente impiegate nelle forme farmaceutiche liquide come sciroppi, soluzioni, soluzioni iniettabili o infusibili, ma anche solide come compresse, capsule a rilascio regolare modificate, includono zuccheri come saccarosio, glucosio, lattosio o polioli come maltitolo, sorbitolo e così via.
I polisaccari di tipo cellulosa o derivati della cellulosa talvolta si parla di cellulosa microcristallina, idrossi-propil-metilcellulosa e carbossi-metilcellulosa sono utilizzati come agenti addensanti.
I polisaccaridi di tipo amido fungono da agenti disgreganti, leganti e riempitivi; i polisaccaridi di tipo destrosio sono impiegati come agenti stabilizzanti per soluzioni parentali.
Un’indagine ha determinato che i farmaci anticonvulsivanti, sedativi e antibiotici includono quantità significative di propil-glicoli ed altri carboidrati.
Queste sostanze hanno tutto il potenziale di interrompere la chetosi nutrizionale ed esacerbare l’avvelenamento da propilenglicole.
E’ essenziale che i pazienti in trattamento con la dieta Chetogenica evitino un’assunzione di farmaci che possono interrompere la chetosi.
Vi sono poi farmaci che interferiscono con il sistema renina angiotensina; questi vanno ad influenzare il metabolismo idrico e ionico del corpo e potenzialmente interagiscono con la dieta Chetogenica.
Gli ace inibitori, per gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina ed i bloccanti del recettore dell’angiotensina, sono due classi di farmaci comunemente utilizzati per il trattamento dell’ipertensione delle malattie renali.
Questi farmaci possono influenzare il bilancio idrico e la regolazione della pressione sanguigna e sono aspetti importanti anche nella gestione dei pazienti che seguono la dieta Chetogenica e, quindi, molto importante che i pazienti in terapia con farmaci che agiscono sul sistema renina angiotensina siano attentamente monitorati quando vanno a fare una dieta Chetogenica.
Ci sono poi i farmaci antinfiammatori non steroidei, i fans; questi farmaci sono comunemente impiegati per il trattamento di condizioni dolorose infiammatorie, come l’artrite e le lesioni muscolari.
E’ importante considerare le possibili interazioni tra i fans e la dieta Chetogenica.
Alcuni fans come l’ Ibuprofene ed il Naprossene possono influenzare il metabolismo lipidico ed il bilancio elettrolitico nel corpo.
La dieta Chetogenica stessa può avere effetti sul metabolismo lipitico e sull’equilibrio elettrolitico, pertanto combinare l’uso di fans con la dieta cetogenica potrebbe comportare una maggiore probabilità di effetti avversi come cambiamenti nel metabolismo dei grassi e nei livelli di elettroliti nel sangue.
Inoltre, poiché i fans possono causare irritazione gastrica, è importante monitorare attentamente l’effetto della dieta Chetogenica sulla salute gastrointestinale dei pazienti che assumono questi farmaci.
Ci sono poi i betabloccanti, che sono una classe di farmaci comunemente utilizzati per trattare condizioni come l’ipertensione, l’insufficienza cardiaca e le aritmie cardiache.
Questi farmaci agiscono bloccando i recettori beta-adrenergici nel cuore ed in altri tessuti; riducono così la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
Tuttavia è importante considerare le potenziali interazioni fra i betabloccanti e la dieta Chetogenica, perché questa dieta può influenzare il metabolismo lipidico e la funzione cardiaca, mentre i beta-bloccanti possono avere effetti sul metabolismo energetico e sul controllo della pressione sanguigna.
Combinare l’uso di beta-bloccanti con la dieta Chetogenica potrebbe comportare una maggiore probabilità di effetti avversi, come cambiamenti nella risposta della pressione sanguigna o nell’efficacia del trattamento dell’ipertensione.
Ci sono poi i diuretici, che sono farmaci utilizzati per aumentare la produzione di urina e ridurre il volume dei liquidi nel corpo; questi farmaci sono prescritti per trattare condizioni come l’ipertensione, l’edema e l’insufficienza cardiaca congestizia.
Quando si combinano con la dieta Chetogenica i diuretici possono avere interazioni complesse la dieta Chetogenica può influenzare il bilancio idrico ed elettrolitico del corpo, mentre i diuretici possono aumentare l’escrezione di sodio, potassio ed altri ettoriti attraverso l’urina.
Quindi l’uso concomitante di diuretici e dieta Chetogenica potrebbe aumentare il rischio di squilibri elettrolitici come ipokaliemia, cioè bassi livelli di potassio nel sangue o iponatriemia, che sono bassi livelli di sodio nel sangue.
Ci sono poi i cannabinoidi, che sono composti chimici che influenzano il sistema endocannabinoide nel corpo; questo è un sistema che regola una vasta gamma di funzioni fisiologiche tra cui l’umore, l’appetito, il dolore, la memoria.
Il principale cannabinoide psicoattivo è presente nella cannabis e si chiama tetraidrocannabinolo, mentre il cannabidiolo è un altro composto, non psicoattivo, che ha suscitato interesse per i suoi effetti terapeutici molto importanti.
Quando sono combinati con la dieta Chetogenica, i cannabinoidi possono avere interazioni particolari; la dieta Chetogenica può influenzare il metabolismo dei lipidi ed il bilancio energetico del corpo, mentre i cannabinoidi possono avere effetti sul sistema nervoso centrale e sui processi infiammatori.
Alcuni studi suggeriscono che i cannabinoidi potrebbero aumentare i livelli di beta-idrossibutirrato, che è un ketone nel sangue e questo potenzialmente potrebbe mimare gli effetti della dieta Chetogenica.
Ci sono anche gli ansiolitici e gli agenti ipnotici gli ansiolitici e gli agenti ipnotici: sono farmaci comunemente prescritti per il trattamento dei disturbi d’ansia, dell’insonnia ed includono le benzodiazepine come il diazepam e lorazepam, così come farmaci non benzodiazzepinici come il zolpiden ed altri ancora.
Ci sono interazioni potenziali basate sulle proprietà farmacologiche di questi agenti e sugli effetti metabolici della dieta Chetogenica.
La dieta Chetogenica può influenzare l’attività degli enzimi epatici coinvolti nel metabolismo dei farmaci, come gli enzimi del citocromo, il che potrebbe alterare il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci ansiolitici ed ipnotici.
Poi la dieta Chetogenica modifica i livelli di neurotrasmettitori e l’eccitabilità neuronale nel cervello e questo potrebbe interagire con i meccanismi di azione di questi farmaci.
Ci sono anche gli antidepressivi, che sono farmaci utilizzati per il trattamento dei disturbi dell’umore, come la depressione ed i disturbi d’ansia.
Ci sono i selezionatori dell’uptake della serotonina come la fluoxetina e ci sono anche gli inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina come la duloxetina.
Anche qui, siccome la dieta Chetogenica ed anche gli antidepressivi influenzano sistemi neurotrasmettitori ed i percorsi metabolici nel cervello, è possibile che ci siano interazioni potenziali.
Alcuni di questi farmaci aumentano i livelli di serotonina del cervello, mentre altri influenzano sia la serotonina che la noradrenalina.
La dieta Chetogenica, poi, modula il metabolismo cerebrale, utilizzando i corpi chetonici come fonte di energia alternativa, quindi l’associazione di dieta chetogenica con antidepressivi potrebbe influenzare i livelli dei neurotrasmettitori e la risposta al trattamento antidepressivo.
Bisogna monitorare con attenzione i pazienti che assumono antidepressivi assieme alla dieta Chetogenica.
Nella stessa categoria di problemi ci sono gli antipsicotici, che sono farmaci utilizzati per trattare disturbi come la schizofrenia ed il disturbo bipolare; questi farmaci agiscono principalmente bloccando i recettori della dopamina nel cervello, riducendo così i sintomi come allucinazioni e deliri.
La dieta Chetogenica rappresenta un’alternativa terapeutica, che potrebbe influenzare il trattamento di tali disturbi; alcuni studi suggeriscono che la dieta Chetogenica potrebbe influenzare l’attività degli enzimi del citocromo P450, che sono coinvolti nel metabolismo di molti farmaci, compresi gli antipsicotici.
Questo potrebbe portare a cambiamenti nei livelli ematici degli antipsicotici e quindi la loro efficacia terapeutica.
Inoltre, la dieta Chetogenica può influenzare il metabolismo dei neurotrasmettitori come il Gaba ed il glutammato, che sono coinvolti nei disturbi psicotici e quindi, la concomitanza di dieta Chetogenica ed antipsicotici potrebbe avere implicazioni sulla risposta al trattamento e sulla comparsa di effetti collaterali.
Anche gli antiepilettici vanno considerati: questi sono farmaci utilizzati per il trattamento dell’epilessia che è una condizione caratterizzata da episodi ricorrenti di convulsioni.
Questi farmaci agiscono principalmente riducendo l’attività elettrica anomala del cervello, che porta alle crisi epilettiche.
La dieta Chetogenica è emersa come un’opzione terapeutica complementare per alcuni pazienti con epilessia farmacoresistente; tuttavia è importante considerare le interazioni potenziali tra gli antiepilettici e la dieta Chetogenica.
Alcuni studi suggeriscono che la dieta Chetogenica potrebbe influenzare il metabolismo degli antiepilettici, portando a cambiamenti nei loro livelli ematici e quindi nella loro efficacia terapeutica.
Ad esempio, la dieta Chetogenica potrebbe aumentare il metabolismo di alcuni antiepilettici metabolizzati dagli enzimi del citocromo P450 nel fegato, riducendo così la loro efficacia, uno di questi si chiama carbamazepina.
La dieta Chetogenica, se è caratterizzata da un alto apporto di grassi, potrebbe influenzare il transito intestinale nei pazienti affetti da morbo di Parkinson, che spesso sono soggetti magri e seguono un approccio iperlipico.
Poiché la L-dopa, un farmaco comunemente usato per trattare il morbo di Parkinson, si degrada principalmente a livello intestinale, è possibile che un rallentamento nel transito intestinale, causato dalla dieta Chetogenica, possa influenzare l’assorbimento e l’efficacia della L-dopa.
Se il cibo rimane più a lungo nell’intestino, a causa della dieta Chetogenica, potrebbe verificarsi una maggiore degradazione di questa sostanza, prima che venga assorbita nel flusso sanguigno.
Di conseguenza potrebbe essere necessario regolare la dose di L-dopa o monitorare attentamente la risposta al trattamento nei pazienti che seguono una dieta Chetogenica.
Ci sono poi i farmaci antidiabetici, che includono una vasta gamma di categorie; questi sono essenziali per controllare la glicemia nei pazienti con diabete.
La Metformina, ad esempio, è una biguanide comunemente prescritta, che agisce riducendo la produzione di glucosio nel fegato e migliorando la sensibilità all’insulina nei tessuti periferici.
Tuttavia, alcuni di questi farmaci possono interagire con la dieta Chetogenica: ad esempio i farmaci che aumentano la selezione di insulina potrebbero portare ad un rischio aumentato di ipoglicemia, in combinazione con una dieta Chetogenica, che già di suo riduce i livelli di glucosio nel sangue.
Allo stesso tempo la Metformina ed altri farmaci antidiabetici, ma in questo caso usate anche per l’antiage, influenzano il metabolismo dei carboidrati e dei lipiti e potrebbero avere implicazioni nella chetosi indotta dalla dieta.
Bisogna monitorare attentamente i livelli di zucchero nel sangue ed adattare la terapia farmacologica in base alla risposta del paziente alla dieta Chetogenica.
Ci sono poi i farmaci antitumorali, secondo gli ultimi studi nel campo, la dieta Chetogenica potrebbe essere una terapia adiuvante nel trattamento avanzato di vari tipi di cancro, addirittura si parla di una dieta particolare di 40 giorni di digiuno totale, per fare in modo di affamare “la bestia”, diciamo così.
L’acidosi e la riduzione della concentrazione di glucosio disponibile, potrebbero prevenire la crescita delle cellule tumorali.
Combinare la dieta Chetogenica con la terapia classica per il cancro, porta ad una diminuzione della crescita delle cellule tumorali.
Il sinergismo dell’uso della dieta Chetogenia contemporaneamente alla chemioterapia, è stato dimostrato in diversi tipi di cancro.
In uno studio condotto su 518 donne con cancro al seno locale recidivo o metastatico, è stato studiato l’effetto dell’ Irinotecan in combinazione con la dieta Chetogenica, le pazienti sono stati assegnati casualmente al gruppo di intervento combinato al gruppo di controllo, quindi alcune prendevano il farmaco e la dieta Chetogenica, alcune il farmaco e la dieta normale.
è stato seguito il tempo di risposta a questo farmaco nelle pazienti con dieta normale e si è visto un tempo di risposta più lungo.
Un altro studio ha dimostrato l’efficacia della dieta Chetogenica nel cancro pancreatico; la dieta Chetogenica ha reso efficaci gli inibitori della fosfoinositide-3-Chinasi, che sono normalmente inattivi contro il cancro pancreatico.
Poi ci sono farmaci che alterano il microbiota: la dieta Chetogenica ha dimostrato di causare sostanziali alterazioni nella composizione del microbiota intestinale, che è l’insieme delle famiglie di batteri che vivono nell’intestino ed è visto ormai come un organo in sé e per sé.
Questi cambiamenti si manifestano con una diminuzione della diversità e spostamenti nell’abbondanza relativa di certi batteri, gli effetti dei probiotici e dei farmaci che modificano il microbiota si esercitano tramite un’influenza diretta sulla struttura e sulla funzione della popolazione microbica intestinale.
Studi preclinici hanno mostrato che potrebbero esserci interazioni tra la dieta Chetogenica e alcuni probiotici.
Queste interazioni possono avere un impatto sinergico, dove i due lavorano insieme per migliorare la salute metabolica, ridurre l’infiammazione e potenziare la funzione gastrointestinale o un effetto antagonista, dove lavorano uno contro l’altro.
Ad esempio il trattamento con probiotici potrebbe ridurre gli effetti negativi della disbiosi indotta dalla dieta Chetogenica ed alleviare i sintomi gastrointestinali spesso correlati a questa dieta, che sono la stitichezza e la dispepsia.
D’altra parte i farmaci che modificano la composizione del microbiota intestinale, inclusi gli antibiotici, potrebbero disturbare gli effetti metabolici della dieta Chetogenica ed indebolire la sua efficacia come trattamento.
Quindi, le interazioni tra dieta Chetogenica e farmacoterapia rappresentano un campo complesso e in continua evoluzione i dati disponibili evidenziano l’importanza di una gestione clinica attenta e personalizzata.
E’ chiaro che la dieta Chetogenica può influenzare l’efficacia, l’assorbimento ed il metabolismo di numerosi farmaci, con potenziali implicazione sulla terapia e sulla sicurezza del paziente.
Ricorda che la medicina ufficiale è importante e vanno seguite le indicazioni dei medici abilitati.
Non diciamo che queste cose si vanno a sostituire ad una vita sana, ad una dieta equilibrata e al fatto di andare a farsi controllare tutte le volte che serve e assumere tutti i medicinali che ci vengono prescritti.
Questi sono potenziamenti che ci fanno rimanere operativi, lucidi e in grado di goderci la vita.
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