Andrographolide, da Andrographis Paniculata: una pianta dalle grandi proprietà

Il prodotto naturale Andrographolide è isolato dalla pianta Andrographis Paniculata e mostra una grande gamma di attività biologiche, tra cui un’attività antitumorale, antibatterica, antinfiammatoria, antivirale, anti fibrotica, anti obesità ed anche immunomodulatrice e ipoglicemizzante.

L’Andrographis Paniculata è una pianta erbacea ed appartiene alla famiglia delle Accanthaceae, è un classico della medicina popolare tradizionale per la gestione di infiammazioni, artrite e per il trattamento di mal di gola, influenza ed infezioni delle vie respiratorie superiori.

Si trova facilmente in India, Cina, Malaysia e altri paesi del sudest asiatico e vive normalmente nelle regioni tropicali e subtropicali.

In India è un componente predominante di almeno una trentina di formulazioni ayurvediche ed è utilizzata per trattare i tumori fin dall’antichità.

Ha una grande diffusione geografica, quindi si chiama in tanti modi diversi in posti differenti, il titolo più comune è “Il re degli amari” perché ha un sapore effettivamente terribile.

In India si chiama Kalmegh, in Cina si chiama Chuang Xin Lian, in Thailandia Fah talai jone, in Giappone Senshinren e nei paesi scandinavi è nota come Chiretta verde.

L’Andrographolide, la parte importante, è un diterpenoide labdano; è una molecola particolare, di cui non abbiamo ancora parlato, si trova principalmente nelle foglie.

E’ stata isolata nel 1951 ed è estremamente amara, infatti c’è un solo paese nel mondo in cui viene utilizzata come alimento ed è la Cambogia.

In Cambogia la radice seccata viene macerata nell’alcol e consumata come stimolante dell’appetito.

Questa pianta contiene anche diversi componenti bio attivi tra cui altri lattoni dierpenici, glicosidi dierpenici e flavonoidi.

Fra gli effetti positivi che ha sembra di averne molti sulle ossa; abbiamo visto che le ossa sono importanti perché l’osteoporosi è una normale problematica che viene con l’età, specie alle donne in menopausa.

In varie sperimentazioni si è visto che questa pianta sopprime la differenziazione degli osteoclasti ed il riassorbimento dell’osso, riduce in pratica l’espressione di marcatori specifici degli osteoclasti, come abbiamo già detto in passato, c’è un equilibrio fra gli osteoclasti e gli osteoblasti perché una parte distrugge l’osso e lo riassorbe ed una parte ne crea di nuovo.

Questo equilibrio viene ad essere alterato con l’età e, quindi, per questo motivo gli anziani hanno le ossa fragili, soprattutto le donne in menopausa.

L’Andographolide svolge diverse funzioni anche nel tratto gastrointestinale, migliora l’integrità della barriera intestinale attraverso la sovra regolazione delle proteine delle giunzioni strette, riducendo la fuoriuscita di tossine nell’organismo.

Abbiamo visto che uno dei problemi principali che si ha nell’intestino è la Leaky gut Syndrome, la sindrome dell’intestino che perde quindi, fare in modo che le giunzioni fra le cellule che tappezzano le pareti dell’intestino è molto importante perché, se le giunzioni fra queste cellule non sono strette, delle sostanze che non dovrebbero uscire fuoriescono dalle tubazioni dell’intestino e si ritrovano poi nel flusso sanguigno.

Questo, si è visto, porta a gravi effetti, per esempio si produce un’infiammazione sistemica.

Inoltre questa sostanza modifica la composizione del microbiota intestinale, questo lo fa cambiando il rapporto fra popolazioni batteriche particolari, il cui rapporto è indice poi di sanità.

Abbiamo visto che il microbiota, quindi tutto l’insieme della popolazione di batteri che ci sono nell’intestino, è come fosse un ennesimo organo, si vede sempre di più come questo influenzi il funzionamento del corpo e perfino del cervello stesso, tramite il nervo vago c’è un collegamento fra l’intestino e il cervello, quindi migliorare lo spettro, cioè il microbiota della distribuzione di colonie batteriche nell’intestino, è una cosa estremamente positiva per ritornare verso uno stato di salute.

Aumenta inoltre i livelli di acidi grassi a catena corta; questo è un altro effetto molto significativo per la salute intestinale, per la salute generale del corpo.

Una cosa importante dell’Andrographolide è che è in grado di penetrare la barriera ematoencefalica e questo perché è importante?

Perché abbiamo già visto che la circolazione del sangue del cervello è separata da quella del corpo da questa barriera, che serve appunto per evitare che eventuali intossicazioni sistemiche vadano poi a colpire il cervello.

Poche sostanze sono in grado di superare questa barriera ed andare ad agire nel cervello: l’Andrographolide lo fa e questo è importante.

Che effetto fa nel cervello: agisce come ” Scavenger” si dice in inglese, cioè spazzino dei radicali liberi, quindi va a portare via questi radicali che sono ossidanti, che danno dei problemi e sono normalmente prodotti dal metabolismo e sovra regola gli antiossidanti endogeni ed in questo modo agisce come antinfiammatorio.

Sovra regola vuol dire che fa sì che vengano prodotti più antiossidanti che normalmente il corpo già produce per proteggersi da queste specie di attive dell’ossigeno, che sono sostanze molto negative e sovra regola gli antiossidanti endogeni e, quindi, agisce come antinfiammatorio.

Abbiamo visto che appunto le specie reattive dell’ossigeno e radicali liberi producono questi effetti negativi nel corpo e sono generati normalmente dall’attività del metabolismo.

Il cervello ha un metabolismo molto accelerato, perché deve lavorare pesantemente, infatti è l’organo che consuma più glucosio, per esempio nel corpo e quindi produce molti radicali liberi; quindi avere antiossidanti prodotti nel cervello che vadano a proteggerlo è una cosa estremamente positiva.

Questo è utile in tante situazioni: ad esempio, nei modelli di malattia di Alzheimer, questo agente non solo riduce l’aggregazione delle placche amiloidi, ma sopprime anche la risposta neuro infiammatoria.

Si è visto poi, in diverse altre ricerche, che l’Andrographolide induce la proliferazione della generazione di nuovi neuroni nell’ippocampo dell’adulto, quindi questo vuol dire che è molto importante per mantenere la capacità, per esempio, della memoria, quindi gli anziani si ricordano cose di quando erano giovani, ma non si ricordano cosa hanno fatto mezz’ora prima.

Uno di questi motivi è il fatto che non c’è una generazione di nuovi neuroni, specialmente di nuove connessioni fra i neuroni nell’ippocampo.

In altri esperimenti si è visto che aumenta anche la proliferazione cellulare e la densità dei neuroni in un altro punto che è il giro dentato; tutto questo è comunque importante per la salute mentale e per le capacità intellettuali.

Sembra anche abbia degli effetti importanti per la riperfusione in caso di danni ischemici, che vuol dire: succede che, se in zone del cervello che non vengono irrorate dal sangue per vari motivi, è possibile con l’Andrographolide operare per la riperfusione, fare in modo cioè che il sangue ricominci a fluire, ad arrivare dove deve arrivare, per togliere appunto gli effetti dell’ischemia o comunque mitigarli.

Quindi tutto questo si è visto che produce anche una maggiore capacità di coordinazione spaziale e, chiaramente, appunto le funzioni di memoria che sono ovviamente, come abbiamo detto, correlate con la protezione della plasticità sinaptica, si dice.

Quindi in diverse ricerche si è visto che l’Andographolide ha capacità preventive sul declino cognitivo.

Pare da altri esperimenti che l’Andographolide possa aiutare anche ad alleviare la depressione e migliorare appunto le prestazioni cognitive generali.

Ci sono poi indizi sul fatto che abbia attività epigenetica, che vuol dire: abbiamo visto cos’è l’Epigenetica, sono questa serie di marcatori che vengono messi lungo il DNA e lungo gli istoni, questi rochetti su cui il DNA è avvolto e l’Andrographolide sembra dare degli effetti positivi su una serie di cose importanti per il DNA, per esempio la generazione di miotubi ed anche la fusione di queste strutture.

Parliamo poi dei mitocondri: abbiamo visto che i mitocondri sono le centrali energetiche delle cellule, il generatore di energia, producono l’ Atp, la benzina nell’organismo.

L’Andographolide, abbiamo visto, è un importante raccoglitore di radicali liberi, ha un effetto antiossidante che è paragonabile a quello dell’acido ascorbico, la vitamina C.

Si è visto in diversi esperimenti che l’Andographolide inibisce in modo significativo la formazione di questi radicali liberi, aumenta anche la produzione appunto di endogeni antiossidanti, anche nei mitocondri, che sono appunto sparpagliati in tutte le cellule dell’organismo.

Ha poi un effetto importante che è quello di indurre l’espressione di una cosa si chiama Fattore 2 correlato al fattore nucleare e fattore Eritroide 2, che si chiama NRF2, aiuta anche la traslocazione di questo fattore nel nucleo cellulare, questo indipendentemente dal tipo di cellule.

Perché è importante: perché è un meccanismo simile quello del Sulforafano, di cui abbiamo già parlato.

Il Sulforafano è quello che è derivato da cavoli, cavoletti di Bruxelles, che andrebbero masticati crudi e quindi è un problema ed il Sulforafano è una molecola che è stata studiata molto ed ha avuto molto successo sulla copertina del Time, perché era una molecola che aiuta tanto a non sviluppare il cancro, il tumore.

Quindi cosa succede: l’Andographolide ha un effetto simile, perché aumenta il contenuto di catalasi, superossido-disbutasi, glutatione S, transferasi e glutatione stesso.

Un altro effetto che ha, sempre sui mitocondri, è che aumenta l’attività del complesso di trasporto elettronico: la catena di trasporto elettronico dei mitocondri è il meccanismo principale col quale si produce appunto l’Atp, la molecola dell’energia, quindi far sì che i mitocondri siano in grado di produrre meglio questo tipo di energia importante.

Esistono poi prove che ci sia un legame fra questa sostanza e l’AMP-Kinasi: si è visto per esempio che, in un esperimento sulla colite acuta, l’Andrographolide attiva il percorso metabolico dell’ AMP-Kinasi nei macrofagi, indotti appunto da questo tipo di problema e, quindim ne allevia i sintomi.

Pare che attivi l’AMP-Kinasi anche nelle cellule neuronali; ricordiamo sempre cos’è l’AMP-Kinasi: l’AMP-Kinasi è un percorso metabolico che fa un po’ un tiro alla fune con un altro chiamato mTOR.

L’mTOR è quello che si attiva quando c’è cibo, alimentazione nel percorso metabolico, nella crescita della creazione di nuovi contenuti, l’AMP-Kinasi si attiva quando si fa digiuno, va a mangiare, quindi, componenti danneggiate, organelli non più utili recupera, appunto, dei mitocondri danneggiati.

L’AMP-Kinasi non è quasi mai attiva in occidente, perché noi mangiamo sempre e si attiva solo dopo che si fa digiuno per un certo periodo di tempo, quindi le sostanze che le attivano sono di nuovo molto importanti perché attivano un percorso metabolico che andrebbe attivato spesso e che, invece, non si attiva se non si fa digiuno o almeno digiuno intermittente.

Quindi tutto questo sembra che attivi l’autofagia: abbiamo parlato del fatto che è un regolatore di sistema immunitario, perché lo è?

Perché diventa un potente antinfiammatorio, perché c’è una cosa chiamata fattore di trascrizione NF43 ed è un regolatore principale di un programma di espressione genica pro infiammatoria, che serve quindi a produrre infiammazione.

Questo è soppresso dall’Andographolide e quindi, l’Andographolide viene anche definita un regolatore del regolatore principale; pare che inibisca anche un fattore che si chiama NF-kB e questo va a impedire l’espressione di specifiche citochine, che sono agenti infiammatori anche questi.

Si è visto che ha effetto per il miglioramento dell’infiammazione polmonare e si può ridurre gli effetti dell’edema polmonare, infatti per questo motivo nella medicina tradizionale è utilizzata per le infiammazioni, i problemi delle vie respiratorie, soprattutto quelle superiori.

Quindi, in definitiva questi effetti sono quelli per cui questo agente specifico, l’Andropholide, è stato utilizzato per millenni per trattare diversi tipi di condizioni infiammatorie, praticamente tutte.

Spesso parlando di antinfiammatori le sostanze antiage hanno tutte un effetto antinfiammatorio, quindi la domanda è: ma qual è il migliore, quanti ne servono veramente, bisogna prenderli tutti?

Questa è una domanda che ci fanno spesso, ha senso parlarne: che succede?

Succede che diversi antinfiammatori agiscono attraverso meccanismi diversi e l’inibizione della cascata infiammatoria, quindi un percorso con una serie di tappe, se questa inibizione avviene in diversi punti questo effetto è più efficace rispetto a quello di una singola terapia di bloccarla in un punto soltanto.

Diversi agenti, fra l’altro, hanno anche diverse solubilità, ci sono molecole liposolubili e molecole idrosolubili, cioè che si sciolgono in grasso ed altri sciolgono nell’acqua, quindi possono penetrare in tessuti diversi e quindi, in realtà, di antinfiammatori non bisognerebbe prendere solo uno, bisognerebbe prenderne diversi tipi, perché hanno effetti in posti diversi.

Alcuni possono attraversare la barriera ematofalia, come in questo caso, raggiungere il cervello; assumere poi diverse sostanze della stessa categoria significa anche poterne assumere una quantità minore di ciascuna, questo limita i potenziali effetti collaterali.

L’Andrographolide poi ha un effetto interessante perché promuove la rigenerazione del muscolo scheletrico, in particolare cosa fa: migliora la generazione di miotubi e ne favorisce la fusione, questo può essere interessante per chi ha bisogno di questo tipo di effetti.

Poi abbiamo visto che l’Andrographolide può ridurre i livelli di glucosio nel sangue; si è fatto un esperimento in cui è stato somministrato a ratti diabetici ha portato ad una riduzione del 52,9% dei livelli di glucosio nel sangue e la polvere secca della pianta ha ridotto i livelli di glucosio nel sangue del 61,8% e questo avviene attraverso diversi meccanismi.

Innanzitutto inibisce l’alfa glucosidasi e l’alfa amilasi, quindi riduce l’assorbimento di glucosio dall’intestino e poi aumenta l’utilizzo di glucosio stesso, aumenta il Glut 4, che è un trasportatore di glucosio, quindi trasporta più glucosio nelle cellule.

Poi è stato dimostrato che stimola il rilascio di insulina e quindi quello, probabilmente, succede perché promuove lo sviluppo e la maturazione delle cellule pancreatiche, del pancreas, che producono appunto l’insulina.

Per assumere l’Andographolide ci sono però un po’ di problemi: innanzitutto è insolubile in acqua, quindi la biodisponibilità è limitata dopo la somministrazione orale.

Una volta arrivato nell’organismo l’emivita però è piuttosto lunga, è circa di 10 ore, il problema è che, anche in capsule, ha un sapore terribile, però la sua tossicità è molto bassa, anche a dosi elevate.

L’intervallo quindi di sperimentazione in cui è stata provata è piuttosto ampio: gli studi vanno da 60 mg a 1500 mg, possono arrivare fino a 6 g addirittura, la dose ragionevole raccomandata è compresa fra 400 e 800 mg al giorno.

Gli effetti collaterali possibili sono perdite di appetito, diarrea, vomito, eruzioni cutanee, mal di testa, addirittura naso che cola.

Come sempre bisogna consultarsi prima col medico, magari cominciare con dosi più basse per vedere che effetto ci fa.

Ricorda che la medicina ufficiale è importante e vanno seguite le indicazioni dei medici abilitati.

Non diciamo che queste cose si vanno a sostituire ad una vita sana, a una dieta equilibrata e al fatto di andare a farsi controllare tutte le volte che serve e assumere tutti i medicinali che ci vengono prescritti.

Questi sono potenziamenti che ci fanno rimanere operativi, lucidi e in grado di goderci la vita.

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