Vivere fino a 150 anni, trattamenti antiinvecchiamento: la Quercetina

La Quercetina ha assunto di recente un’importanza sempre maggiore nel trattamenti dell’antiinvecchiamento, dell’antiage.

La Quercetina e’ un componente polifenolico con potenti effetti pleiotropici, che sono quindi contrari alla proliferazione incontrollata delle cellule, antifiammatori, antiossidanti ed anche molto potenzianti del sistema immunitario.

Ha effetti anche contro le infezioni, anticancro e neuroprotettivi, quindi ci permette di avere un sistema nervoso e un cervello che rimangono attivi e dinamici piu’ lungo.

Sono stati riportati effetti anche anti-ipertensivi e per la riduzione del glucosio, cioe’ dello zucchero circolante nel sangue; previene anche l’arteriosclerosi e la coagulazione eccessiva del sangue e quindi ha effetti anche anti-ipertensivi.

A differenza di altre sostanze non e’ stata utilizzata per millenni, non era utilizzata in tutto il mondo, ma e’ tanto tempo che la si conosce e soltanto recentemente sono state valutate a fondo le sue proprieta’.

La Quercetina, cioe’ il pentaidrossi-flavone, e’ una sostanza di origine vegetale ed e’ considerata un polifenolo, perche’ la sua struttura molecolare ha molti gruppi fenolici attaccati.

La maggior quantita’ di Quercetina si trova nei capperi: ci sono circa 230 mg ogni 100 grammi di capperi, nei chili gialli e nelle cipolle, con 22 mg ogni 100 grammi di sostanza.

Nelle cipolle la Quercetina si trova prevalentemente negli strati piu’ esterni, quindi bisognerebbe evitare di pelarle eccessivamente quando le si pulisce.

E’ presente anche in molti frutti soprattutto nelle mele, prevalentemente sempre nella buccia ed anche li’, quindi, non e’ il caso di pelarle o di pelarle troppo ed anche nel te’ nero e nel vino bianco, quindi a differenza del Resveratrolo, che si trova prevalentemente nel vino rosso, se noi vogliamo giustificare il nostro piacere di bere vino bianco, possiamo dire che lo facciamo per la Quercetina.

La Quercetina viene prescritta prevalentemente per le allergie, l’asma, l’artrite, la gotta, l’ipertensione ed i problemi di tipo neurodegenerativo.

Come per tanti altri polifenoli ovviamente gli effetti sono anche positivi sui sistemi cardiovascolari, sul cancro, sulle infezioni, sui processi infiammatori, sulla funzione del tratto gastrointestinale, sul diabete e ovviamente sui problemi del sistema nervoso.

Nei Mitocondri la Quercetina agisce prevalentemente come un potente antiossidante e, come molti altri antiossidanti, agisce non soltanto direttamente ma attivando antiossidanti naturali che si trovano all’interno dei Mitocondri stessi della cellula.

La Quercetina, anzi, sembra essere uno dei piu’ potenti flavonoidi che proteggono il corpo contro le specie reattive dell’ossigeno; tuttavia bisogna stare attenti perche’ ad alte concentrazioni puo’ diventare un ossidante essa stessa e creare dei problemi con la doppia elica del DNA.

Quindi e’ difficile determinare un dosaggio adeguato per gli esseri umani, ci sono degli standard che si cerca di seguire che sono abbastanza empirici.

La Quercetina, come abbiamo detto, attiva anche i nostri propri antiossidanti endogeni, quelli del nostro corpo; attiva quello chiamato NRF2, il fattore nucleare eritroide due: e’ uno specifico percorso metabolico che ha un effetto antiossidante all’interno di reazioni che poi vedremo quando parleremo dei Mitocondri.

Attiva poi tutta una serie di altre sostanze, di altri enzimi che sono presenti nelle cellule come la superossido dismutasi, la catalasi e cosi’ via.

Un altro importante effetto e’ quello sul percorso metabolico, che abbiamo visto in un altro video, che e’ l’AMP Kinasi.

La Quercetina agisce piuttosto bene come tante altre sostanze, per esempio il Resveratrolo, l’Epigallocatechina, che e’ quella del te’ verde, e cosi’ via.

Come per tutte queste altre sostanze si e’ visto che ha un effetto significativo sul trattamento dell’obesita’.

Come abbiamo visto nei nostri video sulla parte scientifica, la produzione delle proteine e’ fondamentale per qualunque tipo di attivita’ metabolica: man mano che si invecchia, come abbiamo visto, la produzione delle proteine diminuisce e quindi e’ importante qualcosa come la Quercetina che attiva il Proteasoma.

Il Proteasoma e’ una attivita’ di rimozione e di degradazione, con successiva rimozione e riciclo, di proteine degradate o non piu’ utili.

Quindi alla fine quello che produce e’ un’attivita’ antiossidante che va ad incrementare la durata della vita cellulare e della sopravvivenza delle cellule; soprattutto, quello che attiva sono i fibroblasti umani, che sono molto importanti per la pelle; quindi ringiovanisce effettivamente la pelle umana, la fa diventare piu’ elastica e piu’ tonica.

Nel 1977 si e’ scoperto che la Quercetina blocca il rilascio di istamine: le istamine sono prodotte e poi escrete da varie cellule come risposta agli stress e questo stimola successivamente la risposta infiammatoria, quindi e’ molto importante fermarla; l’istamina, per esempio, e’ quella che produce il prurito in varie parti del corpo.

La Quercetina agisce inibendo l’attivazione dei mastociti e quindi bloccando il rilascio di istamina; c’e’ perfino uno spray nasale alla Quercetina, che tratta le sinusiti, la rinite allergica e l’asma; quando e’ messo in paragone con altre medicazioni specifiche ha risultati paragonabili e perfino migliori nel sopprimere i sintomi.

Al di la’ dell’istamina, la Quercetina riduce le citochine infiammatorie nelle cellule umane; l’effetto antiinfiammatorio della Quercetina e’ prodotto dall’ inibizione di enzimi come la lipogenasi e l’inibizione di mediatori dell’infiammazione.

La Quercetina agisce sul sistema immunitario e sull’infiammazione prevalentemente operando sui leucociti ed andando a colpire molte chinasi, che sono sistemi di segnalazione intracellulare, oltre a dei fosfati e degli enzimi delle proteine della membrana.

La cosa piu’ importante per la quale si assume la Quercetina pero’ e’ l’effetto senolitico, che e’ stato dimostrato in maniera non ancora del tutto esaustiva, ma e’ cosi’ importante, questo effetto, e sarebbe cosi’ significativo se fosse pesante, che la farebbe diventare una delle sostanze principali per l’antiage.

Abbiamo gia’ visto cosa sono le cellule senescenti: sono cellule che, giunte alla fine del loro ciclo vitale, invece di suicidarsi con l’apoptosi cellulare, quindi nel nostro esempio della nave da crociera invece di andare in pensione, rimangono spargendo tutto attorno dei fattori infiammatori, delle citochine appunto, che vanno a creare dei problemi a cellule che non sono ancora senescenti, trasformandole invece in cellule molto negative per l’organismo.

La rimozione delle cellule senescenti che vengono poi sostituite in automatico, grazie alle cellule staminali presenti in ogni tessuto, e’ alla base della maggior parte dei trattamenti antiage ed antiinvecchiamento del giorno d’oggi.

Pensate che in molte ricerche si e’ stabilito che, rimuovendo anche soltanto il 30 per cento delle cellule senescenti presenti, si avrebbero drammatici miglioramenti delle malattie che sono determinate dall eta’.

Attualmente sono solo due le sostanze riconosciute come senolitici, la Quercetina e un’altra che pero’ e’ data come chemioterapico, come trattamento per la leucemia e solo su prescrizione, quindi e’ molto difficile averla e comunque non verrebbe consigliata da nessun medico, perche’ ha degli effetti collaterali molto negativi, mentre la Quercetina ne ha molti meno.

Le ricerche che sono state fatte sugli effetti senolitici, e quindi sulla riduzione e rimozione delle cellule senescenti della Quercetina, sono concentrate sulle cellule epiteliali umane, quindi quelle della pelle, per questo diciamo che fa ringiovanire soprattutto la pelle, ma probabilmente ha effetti anche su altre cellule del corpo.

Un altro grande effetto della Quercetina e’ che inibisce il metabolismo del Resveratrolo; abbiamo gia’ parlato del Resveratrolo in un altro video, e’ una delle sostanze antiage, ed uno dei problemi e’ che viene degradato rapidamente nel fegato.

La Quercetina inibisce uno degli enzimi che e’ responsabile della metabolizzazione del Resveratrolo nel fegato, quindi e’ possibile che gli effetti del Resveratrolo ed altre sostanze degradate dal fegato, vengano mantenuti piu’ a lungo assumendo anche la Quercetina.

Quindi sembrerebbe molto consigliabile assumere Quercetina, ma… quanta?

Il problema appunto e’ che non abbiamo molte indicazioni sui dosaggi giusti per gli esseri umani, quelli che abbiamo adesso disponibili, quindi senza prescrizione, sono degli integratori che vanno dai 250 ai 1500 mg; dosaggi molto elevati, tipo 3500 mg, possono causare alcuni problemi con i reni.

Si e visto che una singola dose di 1.100 mg ha aumentato di tre volte la concentrazione nel sangue; da altre parti si vede che la dose raccomandata potrebbe essere di 1 grammo al giorno.

Nella normale dieta che abbiamo nei paesi occidentali si assumono circa 30/40 mg di Quercetina al giorno solo con gli alimenti ed uno studio ha dimostrato che ce ne vogliono almeno 35 per vedere dei miglioramenti dal punto di vista del sistema cardiovascolare.

C’e’ una grande differenza fra 30 mg e 1000 mg, cioe’ 1 grammo, e nessuno realmente sa quale sia il dosaggio giusto, anche perche’ non stiamo trattando delle malattie, quindi non possiamo vedere un ritorno alla salute da una malattia, stiamo trattando l’invecchiamento; quindi quello che si vede e’ che la gente non invecchia, o invecchia piu’ lentamente, quindi e’ difficile stabilire un dosaggio adeguato.

E’ il caso comunque di cominciare a prenderne, in dosaggi ragionevoli, perche’ gli effetti che puo’ dare sono cosi’ positivi e cosi’ importanti che vale la pena provarci e inserirla all’interno del trattamento antiage quotidiano.

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