Il Sistema Immunitario, la polizia del nostro corpo

Riprendendo il nostro parallelismo fra il corpo umano e una nave da crociera, ci occuperemo oggi del Sistema Immunitario, che e’ la security, il sistema di polizia, di sicurezza della nave stessa.

E’ quell’organizzazione che si occupa di tenere fuori le persone non volute, per esempio coloro che non hanno il biglietto per fare la crociera, o coloro che non sono fornitori o parte dell’equipaggio; serve per mantenere il funzionamento corretto della nave, evitando che arrivino persone dal mondo esterno e cercando di prevenire i pericoli.

Anche quelli che possono arrivare dall’interno, perche’ sappiamo che puo’ sempre capitare che anche una persona dell’equipaggio diventi poi un traditore e magari si metta d’accordo coi terroristi; questo puo’ portare fino all’affondamento della nave, quindi bisogna stare attenti e avere mille occhi dappertutto.

Esattamente lo stesso succede col nostro Sistema Immunitario.

Il Sistema Immunitario ha sempre mille occhi dappertutto, e’ costantemente in giro di pattuglia per vedere se sta succedendo qualcosa che non dovrebbe sucedere o c’e’ qualcosa che non ci dovrebbe essere, ed e’ una cosa estremamente importante perche’ noi viviamo in un ambiente molto, molto pericoloso, pieno di batteri, di virus, di parassiti, di prioni e di tossine; ci sono un sacco di cose anche di altro genere, magari non biologiche: veleni, radiazioni e un sacco di cose negative che possono colpire il nostro corpo.

Il nostro corpo quindi e’ continuamente attaccato da patogeni, definiti come “agenti biologici che possono provocare delle malattie nell’organismo” ed e’ continuamente sottoposto anche a minacce che arrivano dal mondo interno stesso del corpo: cellule che non sono riuscite a riparare il loro DNA efficientemente, come abbiamo visto in altri capitoli, o mutanti che possono andare a comportarsi in modo diverso e dare origine a malattie gravi come il cancro, per esempio.

Il Sistema Immunitario e’ molto complesso, ha molti strati, molti modi di funzionamento, e parte da una barriera fisica che e’ la pelle.

La pelle e’ il primo livello di sicurezza, un po’ come lo scafo che difende dal mondo esterno.

Dopodiche c’e’ una serie di cellule molto complesse che sono singoli poliziotti che sono costantemente di pattuglia, ovunque all’interno dell’organismo; soprattutto questi poliziotti di pattuglia devono identificare, devono attaccare gli agenti patogeni, ma devono anche avere una memoria, devono avere, come la polizia, un elenco di personaggi indesiderati, in modo da potersi ricordare piu’ velocemente che se arriva questo tipo di personaggio bisogna fermarlo subito non aspettare che faccia dei danni.

Questo e’ un elemento importante del Sistema Immunitario che ha una memoria storica di quello che ha conosciuto, di quello che ha visto e degli agenti che ha combattuto.

Ovviamente, come si e’ visto in molti film, per esempio “L’ammutinamento del Bounty”, ci puo’ essere l’ammutinamento stesso e quindi ci puo’ essere il sistema dei personaggi che dovrebbero fare il controllo della sicurezza, e sono quelli alla fine che hanno le armi, che si ribellano contro la nave stessa e ne prendono il comando; alla fine magari pero’, non avendo grande esperienza su quello che stanno facendo, fanno piu’ danni che altro e portano la nave a finire di essere affondata.

Queste sono le malattie autoimmuni, nel caso del nostro organismo.

La prima fondamentale differenza e’ quella che separa il Sistema Immunitario Innato da quello Adattivo.

Il Sistema Immunitario Innato e’ la prima linea di difesa; e’ veloce, efficiente e potrebbe essere assimilato nella nostra nave agli infermieri che sono all’interno dell’ospedale della nave: se c’e’ un’emergenza di qualche tipo devono intervenire molto in fretta senza neanche sapere da cosa e’ stata generata, qual e’ il motivo e cosa ci si possa fare.

E’ un Sistema che non e’ specifico, quindi risponde a qualunque situazione meglio che puo’, ma chiaramente puo’ soltanto fare i trattamenti di base dopo che il disastro e’ accaduto.

Quindi, per tornare al discorso dell’emergenza, non si puo’ fare un trattamento di un passeggero della nave che ha l’Alzheimer; questo trattamento deve essere fatto da specialisti con piu’ tempo a disposizione.

Si possono trattare pero’ magari persone che sono scivolate lungo la scala e si sono rotte le gambe o qualcosa di questo genere.

Il primo componente del Sistema di difesa Innato sono la pelle e le mucose che ci separano dal mondo esterno.

La pelle funziona molto bene, come lo scafo della nave: e’ molto spesso ed e’ difficile penetrare dentro la nave attraverso lo scafo; quindi tipicamente un attacco terroristico si concederebbe sui boccaporti, sulle aperture che la nave ha verso l’esterno.

Lo stesso avviene per noi: La pelle ha delle aperture che non possono essere chiuse, come se ci fosse una parete di pelle, e uno dei primi obiettivi quindi sono ad esempio i polmoni, perche’ i polmoni sono effettivamente rivolti verso l’esterno; sono interni, ma sono in contatto diretto col mondo esterno.

Mentre respiriamo continuamente portiamo all’interno delle sostanze estranee e quindi ci sono dei meccanismi di difesa, diciamo, di prima linea; per esempio la tosse: questo e’ un meccanismo che fa si’ di rimuovere gli irritanti dal tratto respiratorio.

Ci sono poi delle ciglia, dei piccoli pelini che si trovano sulla superficie interna dei polmoni e del Sistema respiratorio e sono continuamente in movimento.

Tipicamente il movimento che fanno e’ sempre verso l’esterno, quindi spingono sempre in fuori sostanze che sono estranee; questo capita molto coi fumatori: tutte queste particelle di fumo vengono continuamente spinte verso l’esterno; se stessero li’ si potrebbe fumare qualche pacchetto di sigarette e poi i polmoni sarebbero completamente inutilizzabili.

Invece, nonostante non faccia bene, comunque il Sistema riesce a reagire lo stesso.

Ci sono poi sostanze chimiche che nei nostri polmoni impediscono alle infezioni o a sostanze estranee di penetrare ancora piu’ all’interno.

Le sostanze di tipo antibatterico e disinfettante, in realta’, si trovano dappertutto, non solo nei polmoni; esistono nella saliva, nelle lacrime, anche nel latte materno.

L’acido nello stomaco uccide gran parte dei batteri indesiderabili che potremmo avere inghiottito.

Alcuni batteri pero’ invece esistono sulla superficie del nostro corpo e sono di solito batteri positivi che servono a fare delle cose anche di tipo difensivo verso i batteri negativi.

Quindi non e’ che la pelle sia completamente sterile: c’e’ tutto un suo microbioma, come viene chiamato, di batteri che stanno li’ a vivere con noi e a lavorare anche per la nostra salute.

Nel Sistema Innato troviamo poi i leuocociti, i globuli bianchi; queste sono cellule che vengono prodotte all’interno del midollo e vanno in giro in continuazione, cercando agenti patogeni.

Ci sono tantissimi tipi diversi di globuli bianchi, ma i piu’ importanti sono i neutrofili e i macrofagi: Prima identificano e poi lavorano insieme per distruggere qualunque tipo di invasore che rilevano in giro per il corpo.

Entrambi questi tipi di cellule sono classificati come fagociti e assomigliano un po’, nel parallelo della nave, a quei bidoncini che si trascinano dietro quelli delle pulizie, nei quali spazzano dentro quello che trovano di negativo che viene inglobato, poi distrutto e buttato via.

I neutrofoli sono la parte piu’ abbondante di questo gruppo di cellule, vanno dal sessanta al settanta per cento dei globuli bianchi circolanti.

Durante una infezione batterica acuta queste cellule vanno a sbattere per caso sulla “scena del crimine” oppure rispondono a richieste di assistenza che sarebbero via radio se fossero poliziotti della nave, da parte di cellule che chiedono aiuto; e’ un po’ come chiamare il numero di emergenza sul cellulare.

Tipicamente una cellula come fa a chiamare il numero di emergenza?

Non hanno certamente il cellulare o la radio, quindi rilasciano delle citochine che sono un segnale di emergenza a cui rispondono i neutrofili e altre cellule che vanno a migrare, che si precipitano sul sito dove c’e’ bisogno di loro.

Per questo motivo diciamo che la risposta a una reazione infiammatoria tende ad essere globale, non e’ localizzata in un punto specifico, in realta’ coinvolge sempre tutto l’organismo.

Mediamente un corpo umano produce molti neutrofili al giorno che hanno una vita che va da cinque a novanta ore, quindi c’e’ un turn over molto rapido, ma non e’ un problema per il corpo quando si e’ giovani, perche’ sono un po’ come gli agenti che abbiamo visto in film come “Arma Letale”: sono attivi e dinamici, partono, vanno, eccetera.

Chiaramente, come abbiamo visto per tante altre cose, con l’invecchiamento, con l’avanzare dell’eta’, queste cose diventano inefficienti e a un certo punto se si hanno troppi pochi neutrofili si diventa neutropenici.

Questo e’ un effetto collaterale della chemioterapia, per esempio, o comunque un segnale che ci sia un cancro o ci sia comunque un qualche tipo di malattia in generale, anche soltanto l’invecchiamento.

Questo ci dice che se mancano queste specifiche cellule il rischio di infezioni incontrollate diventa sempre piu’ alto.

Il problema e’ che, proprio come per i poliziotti americani che sono presi in giro per il fatto che amano le ciambelle, per i neotrofili e’ un po’ lo stesso: Quando trovano, girando per l’organismo, una bella molecola di glucosio o di fruttosio o altre cose di questo tipo mentre dall’altra parte c’e’ un batterio, non hanno assolutamente nessun problema: qualunque fagocita scegliera’ sempre lo zucchero.

Per questo motivo queste cellule sono meno efficienti in ambienti con un alto livello di glucosio, perche’ consumano il glucosio stesso invece dei germi patogeni; questo e’ un motivo per cui coloro che hanno il diabete sono molto suscettibili alle infezioni.

Abbiamo poi i macrofagi.

“Macrofagi” deriva da un termine greco che vuol dire “grandi mangiatori” e di solito quello che fanno e’ stare fermi all’interno dei tessuti; non vanno molto in circolo.

Questi arrivano diversi giorni dopo che c’e’ stato l’evento scatenante e vanno a rimpiazzare i neutrofili come le cellule di tipo predominante presenti nella zona.

Queste cellule sono molto versatili: producono enzimi, proteine e fattori di regolazione che sono cruciali per far si’ che l’infezione sia localizzata e che vada a distruggere tutte le armate, diciamo, degli invasori.

Queste cellule producono fattori infiammatori molto potenti come l’interleuchina 1, l’interleuchina 6 e il famoso fattore di necrosi tumorale alfa.

I macrofagi, oltretutto, vanno a fare quel lavoro che faceva il personaggio di “Pulp Fiction” e che arriva quando c’e’ una situazione di disastro e ripulisce e mette a posto tutto in modo efficiente e veloce.

Quello che fanno anche loro: dopo che un’infezione e’ stata bloccata ripuliscono e tolgono dal corpo tutte le cellule che sono danneggiate e i rimasugli, rimuovono anche i neutrofili che si sono invecchiati e consumati nella battaglia.

I macrofagi vivono di piu’, da quattro a quindici giorni; e’ sempre una durata di vita molto limitata e bisogna che le loro fila vengano continuamente rimpiazzate da nuovi macrofagi.

I macrofagi hanno due grandi categorie: Ci sono gli M1, che sono chiamati anche quelli killer e sono quelli che producono le citochine infiammatorie e consumano i patogeni.

Questi fattori infiammatori includono moltissimi tipi di interleuchine e diventano un grosso problema con l’eta’.

Quelli di tipo M2, invece, sono considerati delle cellule di riparazione, quindi aiutano nella ricostruzione del tessuto dopo un evento, specialmente per quanto riguarda una ferita, e fanno in modo che il tessuto ritorni sano e funzionante.

Tutte queste truppe sono molto in gamba, tuttavia lo sono anche i nemici che fronteggiano; la tubercolosi e’ uno di questi.

Il patogeno della tubercolosi, il mycobacterium tubercolosis, vive all’interno dei macrofagi dopo aver invaso il corpo attraverso i polmoni, quindi si nasconde all’interno dei globuli bianchi e si protegge dagli altri perche’ sta all’interno delle fila stesse della polizia.

E’ una strategia molto efficace e per questo motivo la tubercolosi e’ stata una malattia molto difficile da curare e da distruggere.

Il loro ruolo principale e’ quello di riparare ferite, produrre vene e arterie (l’angiogenesi) e proteggere la barriera ematoencefalica, quella che separa la circolazione del sangue nel cervello da quella del corpo.

Queste cellule contengono delle inclusioni, dei granuli, che rilasciano istamina ed eparina quando sono attivati; l’eparina e’ un anticoagulante che blocca la produzione di trombi e quindi fa si’ che piu’ sangue possa fluire quando viene attivata.

L’istamina e’ responsabile per la dilatazione dei vasi sanguigni e quindi anche questa fa si’ che arrivi piu’ sangue nell’area di effetto e queste cose vengono utilizzate nelle funzioni infiammatorie.

In realta’ l’istamina e’ un problema, abbiamo tutti avuto esperienze con l’istamina: e’ la causa del prurito per semplici allergie o anche per anafilassi (un’allergia che puo’ essere anche fatale) che derivano da morsi di insetti oppure da piante come l’ortica.

E’ quello che succede quando veniamo morsicati per esempio dalle zanzare d’estate: si produce un arrossamento, un rigonfiamento e un fortissimo prurito; effettivamente e’ estremamente fastidioso.

E’ un meccanismo importante, ma da’ tanto fastidio.

Ci sono poi i basofili e gli eusinofili che sono meno interessanti; sono componenti minori del Sistema Immunitario e sono molto attivi nelle infezioni di tipo parassitario dove rilasciano una quantita’ di citochine e altri mediatori dell’infiammazione.

Dopodiche’ ci sono le cellule killer, che sono le ultime del Sistema Immunitario innato; non attaccano invasori esterni o agenti patogeni, queste cellule distruggono le cellule stesse del corpo che hanno dei problemi.

Posso essere cellule che sono state infettate da un virus, oppure possono essere cellule cancerose; in ogni caso le cellule killer le vanno a rimuovere in modo che qualsiasi tipo di cellula dell’organismo che non funzioni piu’ secondo gli standard previsti venga tolta di torno prima che possa avere degli effetti negativi su altre cellule, o su tutto l’organismo magari.

Dopodiche’ abbiamo il Sistema Immunitario Adattivo, la seconda componente del nostro esercito di difesa.

Questo e’ quello che mantiene la memoria dei nemici che ha visto in passato, e’ quello che ci permette di avere una risposta piu’ rapida se si ripresenta un attacco che abbiamo gia’ combattuto in epoche precedenti, ecco come funziona l’immunizzazione.

Utilizza una qualita’ di diversi tipi di cellule e questo Sistema e’ capace di riconoscere attaccanti molto specifici anche soltanto visti una sola volta.

Le cellule di questo Sistema sono chiamate linfociti e sono suddivise tipicamente nei tipi B e T.

Sono cellule che originano nel midollo ma vengono fatte maturare nel timo, che e’ un piccolo organo che sta al di sopra del cuore; e’ piu’ grande nei bambini e normalmente si riduce quando si diventa adulti, anzi: il rapporto fra cellule del timo ancora funzionanti e cellule che si sono trasformate in cellule adipose, di grasso, e’ uno dei parametri che vengono utilizzati per rilevare l’eta’ biologica del corpo, che puo’ essere molto diversa da quella anagrafica.

Ci sono da venticinque milioni a un miliardo di diversi tipi di cellule T in ogni corpo umano e ciascuna ha uno specifico recettore che puo’ identificare solo uno specifico antigene, quindi in teoria si ha almeno una cellula T per ogni patogeno che si e’ mai incontrato nel corso della vita.

Dopodiche’ ci sono le cellule T killer: queste cercano e distruggono cellule umane infette che sono state trasformate dai virus che le hanno attaccate in fabbriche di produzione dei virus stessi.

Come fanno a capire che una cellula e’ sotto controllo di un virus?

Vanno a cercare dei pezzi di virus che non sono completamente assorbiti dentro la cellula e protrudono all’esterno della cellula stessa.

Quando queste cellule T killer si attaccano alla cellula infetta rilasciano una proteina, chiamata perforina, che perfora la cellula e inietta delle citotossine, cosi’ la cellula infetta viene distrutta.

E dove vanno a finire i pezzi rimanenti della cellula distrutta?

Vengono mangiati dai famosi macrofagi di cui parlavamo prima.

Dopodiche’ ci sono le cellule di tipo T helper: sono aiutanti, non fanno tossine, non combattono invasori, ma servono come coordinatori.

Queste cellule mandano citochine e altri messaggi chimici per fare in modo che gli altri componenti del Sistema Immunitario vadano a colpire le cellule necessarie.

Abbiamo poi le cellule di tipo B che sono prodotte anch’esse nel midollo osseo e che sono responsabili per la produzione di proteine molto speciali che sono chiamate anticorpi.

Gli anticorpi sono delle proteine a forma di “Y” che hanno una quantita’ enorme di differenti configurazioni e quindi hanno differenti quantita’ e tipi di “Y” attaccate insieme.

Il loro principale obiettivo e’ di identificare e attaccarsi su specifici patogeni; appongono una specie di “etichetta”, dopodiche’ il patogeno cosi’ identificato e’ sottoposto all’attacco delle altre cellule del Sistema Immunitario.

Gli anticorpi si suddividono in tanti sottotipi che sono diversi sia per dove si trovano, sia per quanti se ne attaccano uno con l’altro.

Un tipo piu’ comune di anticorpo e’ chiamato IgG: e’ a forma di singola “Y” ed e’ anche l’unico che possa essere passato dalla madre al figlio direttamente nell’utero.

L’IgA, di cui abbiamo parlato in altri capitoli, si trova soprattutto nelle mucose, come il tratto gastrointestinale, l’apparato respiratorio e il tratto urogenitale; si trova anche nella saliva, nelle lacrime e nel latte materno; l’IgA ha due “Y” collegate a un’estremita’.

Poi abbiamo per esempio l’IgE che rilascia istamina dalle cellule dei mastociti e dei basofili e protegge contro parassiti come i vermi.

Questo come va a essere declinato nel mondo dell’antiage, dell’antiinvecchiamento?

Ci sono tre principali questioni che sono centrali all’invecchiamento nel campo dell’immunologia: innanzitutto il corpo capita che con l’invecchiamento si ritrovi in uno stato d’infiammazione cronica che diventa responsabile di una quantita’ enorme di terribili malattie e di cose che a loro volta hanno effetti ancora peggiori.

La seconda cosa e’ il rischio di infezioni, che aumenta molto con la vecchiaia, e la terza cosa e’ che c’e’ un aumento del cancro, specialmente nelle cellule che si originano nel midollo osseo.

La questione piu’ importante e’ l’infiammazione perche’ i livelli di mediatori dell’infiammazione tipicamente incrementano con l’eta’ anche in assenza di qualunque tipo di affezione acuta o di altro stress fisiologico.

Il processo di invecchiamento e’ visto come uno stress ossidativo e infiammtorio costante che produce danni nelle componenti cellulari come proteine, lipidi e lo stesso DNA; quindi alla fine produce un declino nelle funzioni fisiologiche.

Ma perche’ c’e’ l’infiammazione?

L’infiammazione e’ un processo che e’ parte di una risposta molto complessa ai patogeni; e’ uno dei primi passi nel combattere qualunque tipo di fastidio e quindi cosa fa?

Attiva il Sistema Immunitario nella direzione corretta.

La risposta all’infiammazione e’ un aumento del flusso di sangue con un rapido aumento dei globuli bianchi e tantissimi mediatori cellulari come le citochine.

I classici segni dell’infiammazione sono il dolore, l’arrossamento, il gonfiore e la temperatura aumentata; questo ha un senso, perche’ quando il corpo rileva un’infiammazione manda le truppe all’assalto.

Questo processo chiaramente deve cominciare facendo arrivare piu’ sangue, che tutto sommato e’ il veicolo che trasporta tutto, per fare in modo che gli elementi che sono necessari per combattere arrivino sul sito dell’attacco.

Questo e’ quello che produce l’arrossamento e l’aumento della temperatura.

I vasi sanguigni diventano anche piu’ permeabili, quindi perdono essenzialmente le loro sostanze, perche’ in questo modo ci sono mediatori specifici che escono dal “tubo” che porta il sangue e vanno direttamente nell’area dove c’e’ l’infezione, in mezzo alle cellule.

Questa permeabilita’ fa uscire anche altri fluidi e questo quindi produce il gonfiore; se questo gonfiore diventa eccessivo va a schiacciare i nervi ed e’ questo che causa il dolore.

Quindi mettere una pezzetta fredda, che era il rimedio della nonna, ha un senso perche’ fa si’ di far contrarre i vari sanguigni e in questo modo si ha meno gonfiore e a sua volta quindi meno dolore.

L’opposto si ha se si mette una pezzetta calda: questo aumenterebbe il flusso del sangue e causerebbe maggiore rigonfiamento; in alcuni casi pero’ una velocizzazione di tutto il processo potrebbe anche servire; dipende caso per caso.

L’obiettivo di tutto questo Sistema e’ di distruggere l’attaccante e di ripulire tutto il tessuto necrotico, il tessuto morto, e di ripristinare le funzioni corrette precedenti.

In caso di attacchi acuti questo meccanismo funziona benissimo, quindi le persone che sono in salute sono in grado di combattere qualunque infezione seria grazie a questo meccanismo.

Il problema e’ che talvolta l’organismo non sa dove fermarsi e quindi purtroppo infiammazioni acute possono poi trasformarsi in infiammazioni croniche e questo stato cronico produce degli effetti molto negativi che dipendono dal tessuto che viene colpito.

L’infiammazione cronica in realta’ puo’ cominciare anche senza un fattore scatenante visibile e puo’ andare avanti come una specie di continua guerra civile costante nel corpo; l’invecchiamento e’ proprio questa situazione.

L’infiammazione cronica di basso livello e’ cosi’ frequentemente associata con l’invecchiamento che ha uno specifico nome, viene chiamata “inflammaging” in inglese, che e’ un insieme di infiammazione e invecchiamento. sarebbe infiamminvecchiamento in italiano.

Questo situazione attorno agli anni duemila e’ stato determinato che e’ una delle pietre angolari dell’invecchiamento e quindi sono stati fatti moltissimi studi che hanno dimostrato come questo produca danni che si accumulano nel tempo: L’obesita’, il diabete, le malattie polmonari e metaboliche, l’aterosclerosi, la degenerazione neurale e cosi’ via.

Quindi in tutte queste malattie l’infiammazione cronica ha un ruolo molto importante.

Sappiamo che l’infiammazione peggiora con l’eta’ perche’ possiamo misurarla, possiamo quantificare il livello di infiammazione acuta e cronica andando a misurare specifici marcatori nel sangue.

Si e’ identificato come importante l’interleuchina 1, l’interleuchina 6, l’interleuchina 18, il CRP e cosi’ via.

Con l’eta’ tutti questi fattori si vede che aumentano; Si e’ visto chel’interleuchina 6 e il CRP hanno una forte associazione fra il loro livello e la sopravvivenza media delle persone, indipendentemente dalla causa della morte.

Ma perche’ tutti questi fattori infiammatori, queste citochine, aumentano cosi’ e rimangono a livelli elevati nel sangue?

Prima di tutto dovremmo considerare le nostre cellule che stanno invecchiando: abbiamo visto che una cellula puo’ diventare senescente e questo crea il rilascio appunto di queste sostanze.

Una cellula che e’ di tipo sencenescente si chiama SASP “Senescence Associated Secretory Phenotipe”, un fenotipo segretorio, quindi un tipo di cellula, che e’ associato alla senescenza.

Ci sono un sacco di SASP in giro per il corpo; piu’ si invecchia, piu’ cellule che dovrebbero arrivare al termine della loro vita operativa non si suicidano con l’apoptosi cellulare (il suicidio programmato) e rimangono li’, spargono maldicenze attorno a se’ che sono questi fattori infiammatori, queste citochine, che a loro volta diventano sistemici, vanno in giro per tutto il corpo e mantengono un livello di infiammazione continuo.

Non ci sono soltanto loro che producono fattori infiammatori: con l’eta’ un’altra cosa che succede e’ l’accumularsi del grasso, specialmente nella zona addominale.

Tutti i tipi di grasso producono citochine infiammatorie, specialmente interleuchina 6; Il grasso viscerale addominale ne produce almeno tre volte tanto quelle dell’altro grasso.

Le cellule di grasso, inoltre, hanno molti macrofagi che a loro volta producono fattori infiammatori.

Avere il grasso addominale e’ una cosa che non fa per niente bene, perche’ non e’ solo una questione di estetica, ma e’ una questione anche di accelerazione del processo d’invecchiamento.

Parliamo del glucosio: lo zucchero si lega con delle proteine, col DNA e con i lipidi e forma un complesso di cui abbiamo gia’ parlato, chiamato AGE, che sta per “Advanced Glycation Endproduct” e questo produce tanti danni dappertutto nel corpo.

Uno degli effetti piu’ gravi dell’AGE e’ la produzione di altri fattori infiammatori.

Il percorso metabolico infiammatorio in realta’ parte da non molte sostanze mediatrici, ma queste poi attivano una quantita’ enorme di altri fattori infiammatori in cascata.

Quelli che stanno in cima a questo percorso metabolico sono il Tumor Necrosis Factor, TNF, e il fattore nucleare kappabeta, NFKbeta.

Il TNF attiva il fattore nucleare che finisce dentro al nucleo della cellula e questo mediatore accende a sua volta piu’ di quattrocento geni che sono coinvolti nel percorsi metabolici infiammatori, quindi questo Sistema e’ pericoloso.

Il TNF rileva l’ambiente e si attiva quando ci sono danni rilevati alle cellule; questo puo’ capitare perche’ ci sono dei batteri, dei virus, degli inquinamenti ambientali, stress fisico o meccanico dal mondo esterno, ambienti con grande concentrazione di glucosio, radiazioni UV e cosi’ via.

Questa informazione viene poi trasmessa all’NFKbeta e qui comincia la cascata di reazioni che produce quindi l’infiammazione.

Questa cascata di reazioni produce anche l’invecchiamento.

Ci sono tante cose che possiamo fare pero’ per impedire questo fenomeno molto negativo.

Il secondo punto di cui abbiamo parlato in un Sistema Immunitario che invecchia e la sua incapacita’ di combattere le infezioni.

La funzionalita’ di tutti i tipi di queste cellule comincia a ridursi perche’ il corpo comincia a essere incapace di mantenersi con il turnover molto elevato di cellule, quindi non ci sono abbastanza cellule per controllare l’organismo; e’ come se sulla nave da crociera non trovassimo da assumere abbastanza agenti: ce ne sono di meno e quindi la nave puo’ essere sottoposta ad attacchi che non vengono rilevati perche’ ci sono meno agenti in giro a pattugliare.

Questo perche’ succede?

Succede perche’ c’e’ un ridursi delle cellule staminali.

Le cellule staminali nel midollo osseo, un’altro di quelli che sono i marcatori dell’invecchiamento, sono quelle che poi producono questo effetto.

Abbiamo visto che le cellule staminali sono un po’ come i componenti del magazzino e quindi e’ un po’ come se mancassero le divise o mancassero le pistole perche’ nel magazzino non ce ne sono piu’, quindi non si possono equipaggiare gli agenti e questi non possono andare di pattuglia.

Quelli che pero’ esistono e continuano a girare lo stesso non funzionano cosi’ efficacemente come quando si era giovani: I macrofaggi sono meno aggressivi, le cellule killer non sono piu’ cosi’ cattive, le cellule di tipo B sono meno capaci e come risultato il corpo perde un po’ l’abilita’ di creare anticorpi funzionanti.

Quindi non soltanto si riduce la quantita’ di anticorpi in circolo, ma e’ difficile crearne di nuovi; diventa difficile per il corpo creare anticorpi a partire da qualunque stimolo, anche da sostanze che vengono iniettate dal mondo esterno.

Noi cerchiamo di far creare anticorpi agli anziani e gli anziani hanno piu’ difficolta’ a crearli; quindi un adulto giovane o un bambino si protegge molto piu’ facilmente, mentre Le persone piu’ anziane hanno piu’ difficolta’ a creare anticorpi a fronte di iniezioni di sostanze che cercano di stimolare questo tipo di produzione per renderli preparati e pronti ad attacchi dal mondo esterno, ad infezioni.

La pelle stessa, per tutti i motivi che abbiamo visto, invecchia e diventa quindi uno scudo meno efficace agli attacchi dal mondo esterno.

E’ un po’ come se lo scafo della nave si arrugginisse e avesse dei buchi da cui possono poi entrare anche delle cose.

L’ultimo problema che ha un Sistema Immunitario che invecchia e’ il fatto che tende a sviluppare cancro del midollo osseo, perche’, mentre le cellule staminali diminuiscono di numero e di funzione, cominciano a produrre cellule anomale e questo fa si’ che si producono delle cellule che possono essere anche maligne.

Sappiamo inoltre che un stato infiammatorio molto elevato contribuisce in generale allo sviluppo del cancro.

Quindi ci sono una serie di trattamenti che sono stati sviluppati per cercare di impedire questo: prima di tutto sistemi antinfiammatori; parliamo spesso nel mondo antiage di sistemi antinfiammatori e questi vanno ad agire proprio per prevenire questo tipo di degenerazione del Sistema Immunitario.

Ci sono tantissimi antinfiammatori che possiamo sia assumere con la normale alimentazione, sia con integratori.

Per quanto riguarda le cure antinfiammatorie ci sono gli steroidi: sono usati in situazioni in cui ci sono infiammazioni acute che possono essere anche pericolose per la vita stessa.

Per esempio attacchi di asma molto forti, quando diventa quasi impossibile respirare, oppure per la gotta, la malattia di Crohn e cosi’ via.

I medicinali in questa categoria sono il cortisone, il cortisolo e cosi’ via.

Hanno un effetto quasi immediato, le persone si sentono subito meglio e i sintomi si riducono; sfortunatamente hanno anche degli effetti collaterali: gli steroidi producono immunodeficienza, iperglicemia, fragilita’ della pelle, osteoporosi, obesita’, danni muscolari, glaucoma, cataratta e cosi’ via.

Quindi gli steroidi possono essere utilizzati come cura immediata quando c’e’ un qualche tipo di malattia, ma non sul lungo termine, non continuativamente.

Ci sono poi delle sostanze che sono un gruppo chiamato COX2 che sono sostanze antinfiammatorie nonsteroidee e che vanno a colpire direttamente il COX2 che e’ un enzima responsabile per il dolore e l’infiammazione.

Questi sono utilizzati per trattare il dolore associato con artrite reumatoide o l’osteoartrite.

Sono state commercializzate, specie negli Stati Uniti, una grande quantita’ di sostanze che hanno questo effetto; il problema e’ che gli inibitori di COX2 aumentano significativamente il rischio di infarto del miocardio e alla fine sono stati per la maggior parte ritirati dal mercato.

Ci sono alcune categorie come l’ibuprofene, il Naproxen eccetera; l’ibuprofene e’ stato scoperto nel 1961 ed e’ diventato una medicazione da banco molto rapidamente; ha degli effetti collaterali gastrointestinali ed e’ stato associato con un aumento del rischio di malattie cardiovascolari ad alti dosaggi.

Quindi cosa si potrebbe raccomandare?.

Ci sono altri antinfiammatori che sono piu’ naturali e sono stati usati per migliaia di anni; di uno di questi abbiamo gia’ parlato ed e’ la Curcumina; un altro ancora di cui vi abbiamo gia’ parlato e’ il Resveratrolo, quindi potete guardare gli altri capitoli in cui abbiamo raccontato di questi integratori.

La maggior parte degli integratori anti age sono antinfiammatori: hanno questo effetto perche’ e’ estremamente importante per combattere, come abbiamo visto, l’invecchiamento e i fastidi e disastri che capitano nel nostro organismo col passare del tempo.

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