Perche’ si tende ad ingrassare invecchiando? L’energia nei Percorsi Metabolici dell’organismo

Cosa fa ingrassare con l’età? Specifici cambiamenti in sostanze che sono ormai ben individuate.

Chiamiamo come Percorsi Metabolici una serie di reazioni chimiche che sono legate una con l’altra e producono specifici circuiti di controllo.

E’ come se ci fossero delle procedure, delle tecniche, all’interno della nostra nave da crociera che devono essere portate avanti a seconda delle situazioni che si verificano.

Per esempio potremmo determinare che in caso di attacco terroristico bisognerebbe chiudere tutti i boccaporti, togliere energia a certe zone e cosi’ via.

Ovviamente in un sistema complesso, come nel nostro esempio la nave da crociera che e’ un parallelo per il nostro corpo, ci sono migliaia di elementi singoli coinvolti.

Abbiamo detto che l’equipaggio potrebbe essere il parallelo delle nostre cellule: quindi ci sono migliaia, nel nostro corpo miliardi, di singoli elementi che devono lavorare insieme.

Quando ci sono tanti elementi che devono lavorare insieme c’e’ una serie di procedure che devono essere chiare a tutti: quando il capo di un certo dipartimento da’ un ordine tutti i suoi collaboratori sanno cosa devono fare, ognuno ha il suo ruolo da svolgere.

Questi ordini vengono poi trasmessi a successivi collaboratori, fino ad arrivare all’ultimo mozzo della nave che sapra’ che deve, per esempio, chiudere il boccaporto di cui lui e’ responsabile.

Lo stesso capita in un sistema complesso come il corpo umano: una certa cellula secerne una certa sostanza perche’ rileva un certo stato e questo in cascata va ad attivare tutto un comportamento in cellule anche molto lontane da quella che ha scatenato l’evento.

Questi sono chiamati Percorsi Metabolici; ce ne sono alcuni che sono piu’ importanti di altri.

Quello piu’ importante di tutti, i piu’ importanti di tutti perche’ sono piu’ di uno, sono quelli coinvolti con la gestione dell’energia.

L’energia viene dal mondo esterno e deve essere trasformata in qualcosa; potrebbe essere altra energia per far muovere le reazioni metaboliche o potrebbero essere nuovi materiali che devono essere creati o situazioni interne che vanno cambiate in relazione a situazioni esterne.

Per esempio una situazione di stress, una situazione di maggiore pericolo e cosi’ via.

E noto ormai da piu’ di 100 anni che la riduzione dell’apporto calorico, quindi la dieta e mangiare meno, puo’ influenzare molto bene la salute e la durata media dell’esistenza.

Si sa che le persone magre (non persone troppo magre, ma le persone semplicemente molto snelle) tendono ad avere una salute migliore e anche a vivere piu’ a lungo di quelli che sono invece in sovrappeso.

Ovviamente questo fenomeno e’ stato molto notato da coloro che si occupano di antiinvecchiamento, di antiage, ed e’ stato quindi studiato a lungo su molti animali e anche sull’uomo.

Come effetto di queste ricerche praticamente qualunque tipo di organismo che possa avere il suo apporto calorico controllato e’ stato sperimentato in laboratori.

Quello che si e’ visto e’ che una riduzione dell’apporto calorico dal 20 al 50 per cento di quello che e’ la normalita’ allunga effettivamente la durata della vita nei cani, nei roditori, nei vermi, nelle mosche, nei pesci e perfino nel lievito.

Piu’ l’organismo coinvolte era complesso, piu’ questi risultati sono sembrati un po’ controversi: per esempio la restrizione calorica nelle scimmie ha prodotto in alcuni risultati una vita piu’ lunga, in alcuni nessun cambiamento.

Quello che si e’ visto pero’ e’ che anche gli studi che hanno dato come risultato nessun cambiamento della durata media della vita, hanno dato pero’ l’effetto che quella vita e’ rimasta piu’ a lungo in salute, con molte meno malattie tipiche della sovralimentazione.

Quello che si e’ rilevato sono state la riduzione dei fattori di rischio di una serie di malattie: per esempio il diabete, i disturbi cardiovascolari, l’atrofia mentale e perfino il cancro.

Quindi, siccome queste ricerche erano mirate all’allungamento della vita, il fatto che si riducano fattori di rischio per i disturbi cardiovascolari, che sono la principale causa di morte del mondo, e soprattutto per i disturbi neurodegenerativi, che sono una cosa che possono distruggere la vita (anche se magari il corpo e’ ancora sano, ma se il cervello non funziona piu’ non serve a niente), ebbene tutto questo rende estremamente interessante il risultato dei test.

Nel caso degli esseri umani c’e’ stato un interessante studio nella popolazione giapponese della citta’ di Okinawa nel 1997: gli abitanti di questa citta’ avevano, rispetto alla media del popolo giapponese, un livello di esercizio fisico quotidiano superiore e un ridotto apporto calorico per il loro stile di vita.

Di conseguenza, quando comparati con il resto della popolazione giapponese, gli abitanti di Okinawa vivono piu’ a lungo della media.

Cio’ che e’ successo e’ che sono state seguite alcune famiglie che si sono spostate in Brasile e hanno adottato lo stile di vita locale: questo spostamento ha prodotto una riduzione nel loro livello di esercizio fisico giornaliero e un aumento del peso medio, perche’ hanno cambiato anche l’alimentazione.

Quello che si e’ visto e’ che loro aspettativa di vita media e’ diminuita del 17 per cento.

Quindi si potrebbe pensare che per vivere piu’ a lungo e in salute bisogna stare sempre al limite della malnutrizione, al limite del morire di fame.

Purtroppo questo non e’ cosi’ chiaro, bisogna stare attenti perche’ quando si va al di sotto del livello minimo possibile di apporto calorico si ha una riduzione di altre cose che sono invece importanti per la vita: per esempio si riduce la libido, si riduce la fertilita’, si riduce la capacita’ di guarire dalle ferite e anche la capacita’ del sistema immunitario di combattere le infezioni, oltre a un aumento di rischio dell’osteoporosi.

Quindi pare che rischiare costantemente di morire di fame non sia proprio la cosa migliore che si possa fare per vivere a lungo e in buona salute, ma si e’ visto che ci sono altre tecniche che poi vedremo.

In questi ultimi anni si e’ comunque venuta affermando l’idea che per vivere piu’ a lungo, oltre ad assumere integratori quello che si puo’ fare e’ cercare di ridurre in ogni modo l’apporto calorico, non mangiando soltanto di meno ma mangiando in modo diverso.

Per esempio con il digiuno intermittente, che vuol dire non mangiare colazione, pranzo e cena, ma mangiare soltanto, per esempio, nell’arco di otto ore e poi per altre 16 ore non mangiare niente.

Vedremo meglio il funzionamento del digiuno intermittente e che effetti ha con un altro video che metteremo nei trattamenti; diciamo che cambiare come ci si alimenta, cambiare quello che si mangia, soprattutto quando e quanto si mangia, e’ uno dei meccanismi piu’ semplici e che non richiedono nessun tipo di integrazione dall’esterno, nessun tipo di trattamento chimico, che un essere umano possa mettere in campo per rimanere piu’ a lungo possibile in buona salute e vivere anche il piu’ a lungo possibile.

Attenzione pero’: non bisogna esagerare, perche’ sottoalimentarsi e’ pericoloso e ad un certo punto va contro la possibilita’ di vivere piu’ a lungo e in salute.

Perche’ se, per esempio, Si prende un’infezione che ci uccide non si e’ vissuto piu’ a lungo perche’ il sistema immunitario non era in grado di combattere appunto l’infezione stessa.

Ma quali sono i meccanismi attraverso i quali la variazione dell’apporto calorico dall’esterno cambia la durata della vita e cambia la qualita’ e la salute dell’organismo?

Questo e’ stato lungamente studiato e si e’ notato che ci sono una serie di meccanismi nel nostro corpo che sono praticamente ancestrali, sono gli stessi di quando 30/40.000 anni fa noi eravamo cacciatori-raccoglitori.

Non c’era il supermercato, non si poteva andare a mangiare quello che si voleva al ristorante o al fast food, addirittura, e quindi era molto importante lo stretto controllo sull’alimentazione, su quello che si faceva con quello che veniva ingerito; perche’ si ingeriva poco, perche’ non c’era tanto da mangiare e quindi bisognava gestirlo nella maniera piu’ precisa possibile.

Queste impostazioni (adesso le vedremo) chiaramente non sono piu’ molto adatte a una vita moderna nella quale invece non e’ assolutamente un problema per la maggior parte dell’umanita’ mangiare abbastanza, anzi: per la maggior parte dell’umanita’ occidentale si mangia veramente troppo e quindi succede che certi meccanismi, che erano tarati per quando eravamo praticamente degli animali che dovevano lottare anche solo per rimanere vivi, adesso funzionano in maniera che e’ sbagliata e va contro la nostra stessa esistenza.

Quindi cosa cambia quando si mangia di piu’, si mangia di meno o si mangia in modo diverso?

Vanno a cambiare una serie di concentrazioni di sostanze, soprattutto ormoni, va a cambiare l’attivita’ di certe tipologie di cellule; tutto questo e’ stato lungamente studiato e si sono visti una serie di Percorsi Metabolici, cioe’ variazioni di concentrazione di certe sostanze, che agiscono come dei segnali nel corpo per andare a dire ad altre parti del corpo stesso di fare di piu’ o di meno certe cose, accendere o spegnere certe cose o addirittura andare nel nucleo cellulare e andare a sintetizzare o no certe proteine che a loro volta vanno ad accendere e spegnere certe volte addirittura intere sequenze del DNA.

Il piu’ importante percorso metabolico che controlla questo tipo di situazioni e’ chiamato AMPKinasi: AMP sta per Adenosin MonoFosfato Kinasi, ed e’ uno specifico enzima, essenzialmente e’ l’enzima che si attiva quando c’e’ mancanza di energia, si deve fare in modo di risparmiare in qualche maniera sul metabolismo ed e’ quello quindi che si attiva quando si mangia poco o non si mangia per un periodo prolungato di tempo.

Dopodiche’ c’e’ un meccanismo dall’altra parte (va visto un po’ come una specie di altalena).

Dall’altra parte dell’AMPKinasi c’e’ la mTOR, un meccanismo invece che si attiva quando c’e’ abbastanza energia, abbastanza nutrienti dal mondo esterno e quindi c’e’ allegria: e’ come se sulla nave si potesse fare festa perche’ arrivano le torte, arriva l’energia, la musica eccetera.

Cominceremo adesso a parlare della AMPKinasi, che invece e’ l’ormone delle “vacche magre”, diciamo cosi’: viene attivato quando manca energia, mancano risorse dal mondo esterno, non si mangia e si deve tirare la cinghia.

E’ come un buon padre di famiglia: se per caso arriva meno denaro in casa perche’ c’e’ la crisi, si comincia a gestire il bilancio familiare, a vedere di recuperare in giro risorse, non buttare il cibo, ma cucinare gli avanzi e cosi’ via.

Vediamo quindi questa Adenosin MonoFosfato chinasi come funziona; si parte da un concetto che ha un nome complicato, ma e’ molto semplice: la Omeostasi Energetica.

Omeostasi significa semplicemente “mantenimento di un livello bilanciato e ottimale”, quindi pensiamo, per esempio nel caso della nostra nave, se abbiamo abbastanza carburante la nave puo’ andare avanti allegramente e felicemente a fare feste tutte le sere e suonare musica, ma se per caso il comandante si accorge che il gasolio comincia ad essere basso, e quindi c’e rischio magari di non arrivare neanche in porto, stasera la festa di gala non la facciamo.

L’AMPKinasi e’ vista un po’ come l’interruttore principale della gestione dell’energia nel corpo umano ed e’ anche vista come una specie di sensore, come fosse un indicatore con la lancetta che indica il pieno o cominciamo ad andare verso la riserva del carburante.

Questo indicatore non e’ ovviamente una lancetta che c’e’ da qualche parte nelle cellule, ma e’ un enzima intracellulare, quindi si trova all’interno delle cellule, ed e’ un sensore (piu’ che la lancetta e’ il sensore che c’e’ dentro al serbatorio, il galleggiante che vede quanta benzina c’e’).

In questo caso cosa rileva questo sensore?

Rileva se ci sono livelli aumentati di AMP o ADP che sono Adenosin Mono-Fosfato o Adenosin Di-Fosfato, la parte iniziale per arrivare poi all’ATP, l’Adenosin Tri-Fosfato.

Quindi parliamo sempre di Adenosin Mono(1), Ademosin Di(2) o Adenosin Tri(3) Fosfato.

L’ATP, l’Adenosin Tri-Fosfato abbiamo visto che e’ praticamente il chilowattora, l’unita’ di energia della cellula; e’ una molecola che va dappertutto per dare energia a tutto quanto; nel caso della nostra nave e’ la corrente elettrica che gira per tutta la nave.

Se c’e’ piu’ Adenosin Mono- o Adenosin Di- Fosfato vuol dire che c’e’ meno Adenosin Tri-Fosfato, perche’ chiaramente il Mono- e il Di- vengono convertite in Tri- aggiungendoci appunto un gruppo fosfato dentro i Mitocondri, come abbiamo visto in un altro video, per fare energia.

Quindi il rapporto fra l’ATP e l’AMP o l’ADP e’ importante per indicare quanta energia viene prodotta all’interno dell’organismo, quanta ce ne e’ effettivamente disponibile, ed e’ una perfetta indicazione del livello di carburante che c’e’ in tutta la nave, in tutto l’organismo nel caso del corpo umano.

Quindi quando questo rapporto fra le sostanze che ci sono quando c’e’ poca energia e l’ATP, che e’ la molecola dell’energia dell’organismo, ci indica che non c’e’ ne e’ abbastanza in giro, si attiva l’AMPKinasi.

L’AMPKinasi, essendo un ormone, non e’ una sostanza usata direttamente per qualcosa: e’ una specie di segnalazione, come la spia del livello del carburante sull’indicatore che dice che siamo in riserva.

Quando si accende l’AMPKinasi vengono promossi una serie di meccanismi che altrimenti sono molto meno attivati o sono addirittura fermi; per esempio i meccanismi catabolici, che sono quelli che smantellano le cose, le smontano.

Immaginiamo la cellula come se fosse una struttura fatta con i lego: se si attiva un processo catabolico con l’AMPKnasi vuol dire che cominciamo a staccare i mattoncini dalle cose che ci sono in giro per riutilizzarli per le cose che servono.

I processi Catabolici sono l’opposto dei processi anabolici, che sono quelli invece di costruzione; quindi, ritornando al discorso della nave, cominciamo a togliere dei pezzi da parti che non servono piu’, riciclare delle cose e disattivare i processi anabolici, che sono il costruire delle cose nuove, fare altra roba.

Quindi nella cellula si comincia ad andare a recuperare della roba e a non costruire piu’ cose nuove, in attesa di avere abbastanza pezzi e abbastanza energia sottoforma della famosa ATP.

Quindi il livello dell’AMPKinasi e’ molto importante, specialmente in organismi che sono sempre alla ricerca di cibo e che non e’ che ne trovino poi cosi’ tanto.

E’ importantissimo mantenere un bilanciamento su cosa facciamo per costruire pezzi dell’organismo nuovi e quanto andiamo a recuperare di quello che abbiamo; immaginiamoci come era 30/40.000 anni fa la vita dell’essere umano: magari si andava avanti per giorni ad inseguire una preda, oppure non si trovava semi, niente da mangiare.

Il corpo umano doveva in qualche maniera adattarsi a queste variazioni molto forti di energia; non e’ che si poteva fare colazione, pranzo e cena tutti i giorni, quindi un costante livello energetico.

Nel passato c’erano variazioni molto significative, quindi bisognava avere qualche cosa che mantenesse la costanza del funzionamento interno dell’organismo a fronte di forti variazioni dell’ingresso energetico dall’esterno.

L’AMPKinasi e’ presente in tutte le cellule, ma varia come quantita’: per esempio ci sono livelli piu’ alti nel fegato, nel cervello e nei muscoli scheletrici.

L’AMPKinasi come enzima cosa va a fare di preciso dentro le cellule?

Innanzitutto aumenta l’ingresso del Glucosio nelle cellule stesse, quindi il consumo di quello che c’e’; sappiamo che il Glucosio (lo zucchero) e’ essenzialmente proprio quello che arriva dall’alimentazione esterna, e ne arriva anche troppo di solito; quando viene a mancare succede che con l’AMPKinasi le cellule attivano un assorbimento maggiore di Glucosio.

Viene poi aumentata la Glicolisi, con cui si distrugge, si smantella lo zucchero per produrre piu’ energia.

Aumenta la distruzione di Mitocondri difettosi, mentre stimola la costruzione di nuovi Mitocondri; abbiamo visto nel capitolo sui Mitocondri il fatto che la loro quantita’ varia moltissimo dentro le cellule e quelli difettosi andrebbero smantellati per crearne di nuovi, altrimenti se si lasciano li’ da parte e se ne fanno solo di nuovi, ma non vengono smantellati quelli vecchi, si accumula del materiale di scarto dentro la cellula.

L’AMPKinasi fa si di attivare maggiormente il recupero dei Mitocondri difettosi con la distruzione e tramite il meccanismo dell’autofagia.

Un’altra cosa che fa e’ aumentare l’ossidazione degli acidi grassi: vuol dire smantellare il grasso per fare piu’ energia; questo ci interessa molto perche’ fa dimagrire.

Gli effetti che producono una riduzione del consumo energetico, quindi dell’ATP, sono quelli per esempio della diminuzione della sintesi degli acidi grassi, quindi la creazione di nuovo grasso; questo ci interessa perche’ evitiamo di metterne su di grasso mangiando.

Diminuisce lo stoccaggio del Glicogeno, sempre ingrassare di meno; diminuisce la crescita cellulare in generale, diminuisce la sintesi di steroidi, diminuisce la produzione delle proteine.

Quindi questa attivita’ di riciclaggio fa si’ che tutte le cellule vadano a fare un lavoro al loro interno, andando a cercare ovunque ci siano cose che si possono smantellare o recuperare per trasformarle in energia.

La prima cosa che potrebbe essere smantellata e recuperata sono gli organelli difettosi, soprattutto i Mitocondri, che altrimenti sarebbero lasciati in un angolo, dicendo “chi se ne frega perche’ tanto non ce n’e’ bisogno”, ma questi poi vanno ad accumulare, come abbiamo visto con le lipofuscine, dei materiali di scarto dentro le cellule.

Soprattutto se la cellula ha del grasso disponibile in qualunque forma lo va a prendere e lo converte in energia; questo per noi e’ estremamente interessante.

Tutti questi meccanismi sono estremamente importanti specialmente quando si fa esercizio fisico, perche’ nel momento in cui i muscoli devono essere operativi, devono fare qualcosa, per esempio bisogna correre dietro a una preda per giorni (nel passato era cosi’), adesso invece significa andare in palestra, quello che va a fare l’AMPKinasi e’ di incrementare la creazione di Mitocondri.

Piu’ Mitocondri nei muscoli vuol dire piu’ energia, piu’ forza muscolare, piu’ capacita’ quindi di produrre lo sforzo fisico necessario; l’AMPKinasi va anche a stimolare la fornitura di sangue ai muscoli, quindi i muscoli sono piu’ potenti, hanno piu’ forza perche’ gli arriva piu’ sangue, hanno piu’ Mitocondri che possono convertire l’ossigeno e le altre cose che arrivano dal sangue in energia.

Quindi l’AMPKinasi e’ anche molto importante per gli sforzi energetici, per gli sforzi fisici, senza di quello il nostro corpo sarebbe piu’ o meno costantemente ad un livello medio di capacita’ muscolare; questo non sarebbe giusto perche’ ci sono dei momenti in cui serve piu’ energia, piu’ capacita’ di muoversi, e dei momenti in cui ci si puo’ rilassare.

I momenti in cui ci si poteva rilassare nel passato erano pochi, ma magari nella propria grotta, una volta che uno era tranquillo con un fuoco acceso, a questo punto l’AMPKinasi poteva smettere di agire.

Un’altra cosa che fa’ l’AMPKnasi e’ di ridurre lo stress ossidativo e ridurre anche i marcatori dell’infiammazione; va anche ad influenzare la regolazione dell’orologio circadiano.

L’orologio circadiano e’ un meccanismo interno dell’organismo che sa quando e’ giorno e quando e’ notte, quando e’ ora di dormire e quando e’ ora di svegliarsi.

Questo ciclo circadiano e’ molto importante che rimanga costante e che sia associato bene al giorno e alla notte e l’AMPKinasi va a regolare anche questo.

Come tutte le cose buone funziona molto bene quando si e’ giovani e poi comincia a funzionare sempre peggio con l’invecchiamento, ecco perche’ e’ molto importante all’interno di un discorso di antiage, di antinvecchiamento.

Quando si e’ giovani funziona tutto. man mano che passa il tempo, che si invecchia, l’AMPKinasi comincia ad essere meno efficace e meno reattiva alle situazioni che si vengono a creare; c’e’ una diminuzione dell’autofagia, del fatto che la cellula si auto-mangia, cioe’ ricicla delle sue componenti interne.

C’e’ un aumento dell’infiammazione, come abbiamo visto anche in altri video sull’invecchiamento, c’e’ un incremento del deposito dei grassi ed ecco perche’ si comincia ad ingrassare di piu’ e piu’ facilmente con l’eta’.

Questo e’ veramente un problema ed e’ quello che produce poi le maniglie dell’amore, il ventre ingrossato negli uomini, i fianchi e cosi’ via.

C’e’ anche un aumento dello stress ossidativo e questo abbiamo visto essere pericolosissimo, poi c’e’ l’iperglicemia, cioe’ il livello elevato di zucchero nel sangue.

Che cosa va ad attivare l’AMPKinasi?

Innanzitutto i bassi livelli energetici, se c’e’ poca energia e bisogna far qualcosa, poi anche l’ischemia, cioe’ la mancanza di flusso di sangue che porta ossigeno e nutrienti in certe parti del corpo; certe volte si attiva l’AMPKinasi da certi ormoni che sono determinati dai depositi del grasso, come la Leptina e l’Adiponectina.

L’esercizio fisico, per questo e’ molto importante farlo, e anche l’anossia, cioe’ la mancanza di ossigeno in generale nell’organismo: si respira poco, si respira male.

Percio’ questo enzima, pur essendo molto importante e molto interessante (innanzitutto quello che piace a tutti e’ che fa dimagrire, non fa depositare nuovi grassi) e’ legato a situazioni veramente antipatiche che sono difficili da attivare perche’ sono situazioni di stress e nessuno vuole vivere nello stress, vuole vivere mangiando pochissimo e facendo tantissimo esercizio.

E’ vero che se si fanno queste cose estreme si puo’ attivarlo, pero’ per la maggior parte delle persone non e’ facile: non si ha molto spesso la voglia, ma talvolta neanche il tempo di fare cinque/sei ore di esercizio fisico tutti i giorni.

Ci sono diversi farmaci e diversi integratori che attivano l’AMPKinasi: il farmaco piu’ potente, l’abbiamo visto nella parte sui trattamenti, e’ la Metformina; abbiamo visto pero’ che e’ anche pericolosa perche’ fa una serie di altre cose nell’organismo che vanno tenute sotto controllo; pero’ e’ estremamente efficace per attivare questo meccanismo.

Quindi con la Metformina, che era nata per curare il diabete, si vede che c’e’ una forte riduzione del peso, le persone dimagriscono, talvolta fino a morire di questo dimagrimento eccessivo, e quindi va data solo sotto controllo medico, solo su prescrizione e con grande attenzione.

Negli Stati Uniti recentemente si e’ visto tutto un fiorire di sostanze chiamate “mimi” della restrizione calorica: essenzialmente “mimano”, cioe’ “fanno finta” che uno stia mangiando di meno anche se continua a mangiare; questo per gli americani e’ estremamente eccitante, ma lo e’ anche chiaramente per chiunque altro.

Fare l’effetto come se stessi mangiando pochissimo, continuando a mangiare come prima, e’ veramente interessante.

Quindi sono nati tutta una serie di integratori che fanno questa funzione con piu’ o meno efficacia; fra le sostanze che producono questi effetti e sono anche antiage, e quindi di cui abbiamo parlato in altri capitoli, ci sono per esempio l’EGCG, l’Epigallocatechina, quella del te’ verde, c’e’ il Pterostilbene, che e’ comunque come il Resveratrolo, come abbiamo visto, c’e’ la Quercetina, c’e’ la Curcumina e altri ancora.

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