La vitamina D per vivere fino a 150 anni: perche’ prenderne più di quanto raccomandato fino a pochi anni fa

Per l’estensione vita proponiamo integratori e trattamenti estremamente particolari, quindi parlare di vitamine forse puo’ essere un po’ banale, sembra di essere un po’ come tutti gli altri, pero’ la vitamina D e’ qualcosa di veramente fondamentale (assieme anche alle altre) ed e’ assolutamente necessario che venga integrata, tutti i giorni tutta la vita.

La vitamina D e’ cosi’ definita, ma in realta’ non e’ proprio una vitamina, cioe’ una sostanza che dobbiamo assumere dal mondo esterno ed e’ coinvolta in vari processi metabolici: in realta’ la vitamina D e’ un proormone: una sostanza che va a modulare l’espressione di geni in giro per il nostro organismo.

Praticamente tutte le cellule hanno i recettori per la vitamina D ed e’ veramente onnipresente.

La vitamina D e’ liposolubile, si accumula nel fegato e viene utilizzata nel corpo in piccole dosi ovunque vi sia necessita’ (e i luoghi sono veramente tanti).

Pensate che alcuni ricercatori della Oxford University hanno pubblicato nel 2010 una ricerca molto estesa sulla vitamina D e da questa ricerca hanno rilevato che ha un effetto significativo su piu’ di 3000 differenti geni.

Ovunque si trovano nel nostro corpo recettori specifici per la vitamina D3 e quindi nel legarsi con questi recettori va ad influenzare il funzionamento dell’organismo in una miriade di punti diversi.

Pur essendo cosi’ importante quello che si e’ rilevato e’ che piu’ di un miliardo di persone nel mondo ha un deficit molto elevato di vitamina D e, visto la sua importanza nell’organismo, questo e’ veramente grave.

Ecco perche’ siamo qui a parlarne oggi; la vitamina D e’ del tutto fondamentale per il sistema immunitario, si lega direttamente questo effetto alle variazioni stagionali delle malattie, specialmente quelle di tipo influenzale e vari tipi di infezioni virali, anche, come abbiamo visto, molto significative nel passato.

Questo tipo di infezioni e’ stagionale: guarda caso segue esattamente l’andamento della temperatura media e dell’esposizione solare; quindi d’inverno l’influenza, i raffreddori e altre malattie anche piu’ gravi prendono il sopravvento, d’estate praticamente spariscono.

Non e’ che i virus d’estate muoiono o hanno difficolta’ a muoversi quando la temperatura e’ un po’ piu’ alta; la differenza la fa tutta la prontezza del sistema immunitario delle persone che sono esposte a questo tipo di infezioni.

La vitamina D viene prodotta prevalentemente nella pelle con l’esposizione al sole, quindi la quantita’ di pelle esposta e il tempo per cui la pelle e’ esposta sono direttamente legati a quanta vitamina D viene prodotta e quindi e’ disponibile poi in circolo nell’organismo.

Chiaramente d’inverno si prende meno sole, il sole e’ piu’ basso sull’orizzonte, c’e’ meno vitamina D e quindi c’e’ una maggiore incidenza di malattie influenzali, parainfluenzali, raffreddori e anche altri tipi di infezioni.

Un altro effetto importante della vitamina D e’ che riduce la Permeabilita’ Intestinale, e questa Permeabilita’ Intestinale produce a sua volta le malattie autoimmuni.

Che cos’e’ la Permeabilita’ Intestinale, chiamata anche Sindrome dell’Intestino che Perde?

Easenzialmente l’intestino e’ una tubazione molto lunga fatta da una serie di cellule che sono come delle piastrelle che si tengono una con l’altra; la vitamina D fa in modo che questo tipo di connessione sia piu’ salda.

Se la connessione diventa lenta e’ possibile, a sostanze che dovrebbero essere assorbite dai villi intestinali, di passare fra una fessura e l’altra di queste cellule e quindi alla fine nel circolo sanguigno, creando quindi degli allarmi continui del sistema immunitario.

Questa cosa a lungo andare puo’ produrre malattie autoimmuni, quindi e’ molto importante stare attenti a questo tipo di sindrome che la vitamina D previene.

Un altro effetto molto importante della vitamina D e’ la regolazione della quantita’ di Calcio disponibile nell’organismo e questo si lega direttamente con la robustezza delle ossa e la robustezza dei denti, quindi prendere poca vitamina D puo’ significare avere una dentatura debole, avere i denti cariati, o molto piu’ suscettibili ad attacchi della carie, e anche avere l’osteoporosi, che e’ una cosa grave soprattutto per le donne nella menopausa; la vitamina D combattee molto questo tipo di degenerazioni.

Troviamo molta vitamina D nelle cellule della Retina e quindi la sua presenza fa si’ di avere una visione migliore, addirittura di recuperare a volte certe situazioni di degenerazione che sono dovute alla mancanza della vitamina D stessa.

Ha un effetto anche sui dolori delle articolazioni, soprattutto delle ginocchia per esempio, quindi assumere molta vitamina D puo’ ridurre i dolori articolari.

La vitamina D e’ protettiva del cuore e quindi va a supportare e proteggere uno degli organi piu’ importanti nel nostro corpo; ricordiamo che la principale causa di decessi nell’occidente sono le malattie cardiovascolari, quindi si deve stare molto attenti a questo comparto dell’organismo.

Quindi un’adeguata quantita’ di vitamina D produce un corpo piu’ forte, con piu’ vigore, e puo’ ridurre, se non addirittura curare, molte malattie autoimmuni fra cui la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, la psoriasi e cosi’ via.

Ma come mai succede che piu’ di un miliardo di persone, specialmente nell’occidente, hanno questa carenza fortissima di vitamina D, determinata da ormai decine di migliaia di studi? (e’ una delle sostanze che ha avuto piu’ studi, piu’ ricerche dedicate ad essa).

Questo nasce tutto da quando eravamo, molto tempo fa, cacciatori-raccoglitori nelle savane dell’Africa: il sole era molto piu’ intenso, come ben sappiamo, attorno all’Equatore ed eravamo praticamente sempre nudi; si correva nudi all’aperto per andare a caccia, per raccogliere bacche, e questo tipo di vita produceva ore ore e ore di esposizione ad un sole molto intenso.

Ancora oggi se guardiamo i tipi umani che vivono piu’ vicino all’equatore hanno la pelle nera, la pelle piu’ scura, e progressivamente la pelle diventa piu’ chiara man mano che ci si avvicina ai poli.

Quando l’essere umano ha lasciato l’Africa, molto tempo fa, e si e’ cominciato a spingere al nord, come anche al sud, e’ progressivamente finito a latitudini maggiori.

Queste latitudini piu’ lontane dall’equatore hanno il sole piu’ basso sull’orizzonte, in generale piu’ debole, inverni lunghi e molto freddi; a questo punto il corpo, che era abituato ad avere una grandissima quantita’ di vitamina D prodotta da esposizioni solari molto intense, ha dovuto compensare in qualche modo.

L’unico modo che si e’ trovato per compensare e’ stato ridurre la Melanina.

La Melanina e’ la sostanza che produce la pigmentazione, il colore della pelle nera, e per questo motivo i popoli che vivono piu’ vicini ai poli (pensiamo per esempio agli svedesi, ai popoli nordici per noi europei) hanno la pelle progressivamente piu’ chiara, perche’ devono assorbire un numero maggiore di raggi solari in meno tempo, perche’ poi la gente, essendo posti anche freddi, e’ piu’ coperta, sta piu’ al chiuso, il sole, quando lo prende, comunque e’ piu’ pallido e questo produce un effetto molto negativo.

Purtroppo gli esseri umani si sono evoluti in condizioni invece tipiche della savana africana e quindi la vitamina D, essendo estremamente abbondante nel corpo, e’ diventata una molecola utilizzata quasi ovunque nelle reazioni e nelle modulazioni di molti parametri dell’organismo.

A questo punto, quando ci siamo spostati verso nord abbiamo cominciato ad avere dei problemi: la vitamina D era piu’ carente.

Questi problemi ce li trasciniamo dietro ancora oggi.

La vitamina D e’ assumibile con delle sostanze, non soltanto con le reazioni che si formano nella pelle esposta al sole: e’ possibile assumerla con l’alimentazione; soprattutto e’ molto presente nei pesci di mare grassi e infatti gli Inuit, gli eschimesi, hanno meno problemi di altri popoli del settentrione, pur vivendo estremamente a nord, perche’ si alimentano prevalentemente di foche e di altri pesci marini estremamente grassi che ne hanno una grande quantita’.

Quindi il modo per avere un’adeguata quantita’ di vitamina D nel sangue sarebbe o di alimentarsi come gli eschimesi, mangiando foche crude in grandi quantita’, o di assumere degli integratori, oppure esporsi al sole per grandi quantita’ di tempo e per grandi superfici del corpo.

Tutte queste opzioni sono abbastanza complicate; la piu’ semplice e’ proprio quella dell’integratore; parliamo di integratori e non di cibi che hanno sull’etichetta scritto “aggiunto di vitamina D”, e che cosi’ sembrano piu’ sani, perche’ le quantita’ di vitamina D che troviamo aggiunte nel latte, nei cereali e nei succhi commercialmente disponibili sono veramente scarse, quindi non hanno praticamente nessun effetto.

Anche dire “mi espongo al sole, non c’e’ problema, io vado tanto spesso in spiaggia” e cosi’ via non significa niente perche’ mediamente non si passa una grande quantita’ di tempo in spiaggia, a parte qualche giornata estiva; c’e’ chi vive magari in luoghi vicino al mare e ci va piu’ di frequente, ma il problema e’ che bisognerebbe stare veramente molte ore con tutto il corpo esposto e quello che succede e’ che molto spesso, per evitare malattie piu’ gravi come per esempio i melanomi e i tumori della pelle che sono determinati da un’esposizione solare eccessiva, le persone correttamente si mettono anche le creme: queste creano questi schermi solari che pero’ bloccano i raggi solari e quindi il colpo non produce la vitamina D necessaria.

Quindi alla fine anche se si va al mare, magari d’estate si vorrebbe fare il pieno, pero’ il problema e’ che se ti metti la crema protezione solare e poi va a prendere il sole hai spesso gli effetti negativi, magari di rischiare di prendere malattie, e non quelli positivi della produzione di vitamina D.

Ne parliamo nel mondo dell’antiinvecchiamento, dell’antiage, perche’ come tante altre cose con l’avanzare dell’eta’ cominciano a esserci dei problemi ancora maggiori rispetto a quando si era giovani.

Uno dei problemi principali che si hanno con l’avanzare dell’eta’ e’ proprio quello che la vitamina D nel corpo va ancora piu’ diminuendo, perche’ ce n’e’ piu’ bisogno per una serie di motivi e viene prodotta sempre meno, il corpo e’ meno efficiente a produrla e di solito si fa una vita meno dinamica, meno all’aperto.

Il risultato e’ che il 70 per cento degli anziani a cui e’ stata verificata la vitamina D nel sangue ne erano estremamente carenti; quindi e’ estremamente importante preoccuparsene in un’ottica di antinvecchiamento, di antiage, non soltanto per stare meglio e per prendere meno malattie, ma anche perche’ con l’invecchiamento e’ importantissimo integrarla sempre di piu’ perche’ ce n’e’ sempre di meno ed e’ sempre piu’ utile e indispensabile, cosa che vediamo in moltissimi processi legati all’invecchiamento del corpo.

Uno degli effetti che si e’ notato sempre in ottica antiage, e’ che la vitamina D allunga i Telomeri in qualche maniera, magari attivando la Telomerasi che e’ l’enzima preposto a questo.

Allunga queste lunghissime sequenze di DNA che sono alla fine della catena del DNA stesso, di cui abbiamo parlato in altri capitoli: abbiamo visto che i Telomeri si accorciano costantemente e quando arrivano ad una lunghezza troppo bassa praticamente la cellula muore.

Un modo per far vivere piu’ a lungo, fino al 30/40 per cento piu’ a lungo, gli organismi e’ quello di allungare i Telomeri.

Ci sono ricerche in corso per fare trattamenti specifici pero’ una cosa molto semplice e naturale e’ la vitamina D che allunga i Telomeri, quindi e’ potentemente antinvecchiamento, antiage.

Uno studio molto importante ha esaminato i popoli piu’ longevi della Terra, quelli che vivono molto piu’ a lungo e in salute, sottoponendoli a tutta una serie di ricerche per vedere che cosa potessero avere di differente nel loro organismo rispetto agli altri.

Una delle cose importanti che si e’ notata e’ che tutti i popoli piu’ longevi della Terra hanno grandi quantita’ di vitamina D e di Omega 3 nel sangue, quindi questo e’ direttamente collegato con la longevita’ e con l’antiinvecchiamento.

Parliamo spesso di trattamenti antiinvecchiamento che saranno disponibili piu’ o meno a meta’ del 2030 e come questi saranno delle modifiche genomiche, quindi permetteranno di ringiovanire il nostro corpo per tornare ad avere 20/30 anni; questo pero’ non ci consentira’ di smettere di prendere vitamina D; magari un po’ meno, ma la vitamina D e’ assolutamente indispensabile tutti i giorni per tutta la vita, quindi bisogna assolutamente trovare il modo di aumentarne il quantitativo, perche’ e’ troppo basso sicuramente per chiunque stia ascoltando questi video, praticamente tutti se non fanno integrazione, e quindi e’ davvero una cosa fondamentale da fare.

E’ molto importante e purtroppo sara’ da fare per sempre perche’ non e’ che da giovane non ne hai bisogno: ne hai un po’ meno bisogno, ne produci un po’ di piu’, ma anche a 18 anni, anche a 15 anni dovresti integrarla se non vivi nella savana africana otto ore al giorno per andare a caccia sotto il sole cocente.

Ci sono diverse varianti di vitamina D; purtroppo una delle piu’ disponibili sul mercato degli integratori e’ la vitamina tipo D2, che viene anche reclamizzata come vegetariana/vegana perche’ di origine vegetale; pero’ e’ lontana dalla formulazione corretta per il corpo umano che e’ quella invece della vitamina D3, chiamate anche Calciferolo.

Quindi la vitamina D3 e’ quella importante, non e’ di origine vegana, ma viene prodotta senza uccidere o far male a nessun animale, quindi non bisogna preoccuparsi piu’ di tanto.

Come viene prodotta?

Visto che viene prodotta sempre nella pelle la vitamina D, lo stesso vale per gli animali.

Quella che troviamo in commercio come vitamina D3 e’ prodotta in un modo particolare: si parte dalla lana delle pecore che vengono tosate senza fare loro del male e dopo questa lana viene raffinata, purificata e sottoposta ad irraggiamento.

Quando e’ sottoposta ad irraggiamento come quello solare produce naturalmente vitamina D che viene poi recuperata.

Una nota simpatica di colore e’ che la stessa cosa fanno i nostri cani, gatti e gli animali che in generale hanno il pelo.

Siccome la vitamina D ovviamente viene prodotta sulla superficie della pelle, se un animale e’ coperto di pelo non ha la superficie della pelle esposta al sole : il sole colpisce i peli.

Gli animali naturalmente appena vedono del sole ci si stendono, se abbiamo un cane o un gatto in caso lo vediamo capitare continuamente: si stendono al sole, il sole genera vitamina D che pero’ viene prodotta sulle superfici dei peli; dopodiche’ si leccano, in questo modo hanno il loro integratore naturale e assumono vitamina D con questo tipo di tecnica.

Lo stesso avviene per le pecore che vengono tosate perche’ producono grandi quantita’ di vello, di lana, poi questa viene raffinata, come abbiamo detto, con irraggiamento successivo e diventa la vitamina D3, il Calciferolo che troviamo commercialmente disponibile come integratore; dobbiamo scegliere quella di qualita’ migliore.

Nessun animale e’ sottoposto a violenza per la produzione di questo tipo di sostanza, quindi anche per i vegani/vegetariani, e’ vero che e’ di origine animale, ma non e’ prodotta in nessun modo violento.

La quantita’ di vitamina D presente nel nostro organismo puo’ essere facilmente rilevata con un esame del sangue, dal costo veramente basso, che pero’ non viene mai prescritto perche’ in generale la medicina occidentale e’ un po’ indietro su questo fronte per tanti motivi.

Quindi, verificando con un esame del sangue specifico si puo’ rilevare il proprio livello di vitamina D e vedere se e’ necessaria integrazione (spoiler alert: posso dirvi che probabilmente e’ necessaria integrazione, perche’ tutti lo hanno troppo basso).

Quant’e’ il livello giusto?

E’ difficile determinarlo, pero’ ci sono state una serie di ricerche; per esempio nel 2010 l’Institute of Medicine ha fatto una serie di ricerche molto sofisticate e ha determinato che un livello corretto poteva essere 20 nanogrammi per millilitro di sangue e questo poteva essere sufficiente.

Purtroppo poi nel 2011 c’e’ stata un’altra ricerca fatta dall’Endocrine Society che ha fatto un altro tipo di report dove ha visto che la quantita’ di 20 nanogrammi era un po’ poco e ha raccomandato una quantita’ attorno ai 30/40 nanogrammi per millilitro; dopodiche’ si e’ determinato da ricerche successive quali sono le quantita’ in popolazioni molto in salute e si e’ visto che arrivare anche a 60/70 nanogrammi per millilitro non e’ assolutamente troppo.

Anzi, nelle popolazioni di cacciatori/raccoglitori africani, che vivono ancora oggi in modo estremamente naturale e che hanno pochissime malattie rispetto agli occidentali, il livello di vitamina D nel sangue e’ attorno a 110/120 nanogrammi per millilitro.

Quindi diciamo che un livello adeguato va dai 40 ai 70.

Quanto ne hanno mediamente le persone in occidente?

Le persone hanno da 2 a 9, al massimo 15, quindi capite bene che siamo a livelli estremamente bassi, estremamente carenti.

Quindi la cosa migliore e’ fare un esame che puo’ essere prenotato anche in farmacia, prendere integratori, perche’ sicuramente risultera’ basso, e dopo un paio di mesi ripetere l’esame e verificare se i livelli sono saliti.

Il mondo scientifico in realta’ ha posizioni un po’ controverse sulla vitamina D perche’ si riteneva fino a qualche anno fa, a causa di studi fatti praticamente quasi un secolo addietro, che la vitamina D potesse essere tossica e quindi in quantita’ appena un po’ piu’ elevate potesse avere degli effetti negativi sull’organismo.

Questo si e’ visto che non e’ cosi’, pero’ questa specie di “tradizione” sulla vitamina D e’ rimasta e quindi tipicamente il settore medico raccomanda di integrarla solo quando serve, non continuativamente, e di integrarla con metodi che sono piuttosto discutibili, si e’ visto che sono poco efficaci.

Prendere delle “bombe” di vitamina D una volta al mese addirittura o una volta alla settimana non influisce sul livello medio nel sangue.

Invece bisogna prenderne tutti i giorni in quantita’ elevate e non fare una bomba alla settimana o una bomba al mese.

Quindi ci sono tre possibili strade: esporsi di piu’ al sole, assumere integratori o vivere come gli eschimesi, ma per un occidentale medio sono due.

Se si vuole verificare quanto ci si espone al sole e se e’ sufficiente per assumere abbastanza vitamina D si puo’ scaricare un’app che c’e’ per i principali smartphone che si chiama D-minder e permette di impostare vari parametri: quanta pelle si sta esponendo, poi col gps il telefono puo’ determinare dove si e’ e puo’ fare dei calcoli in base alle condizioni meteorologiche; poi ti dice quante ore ti devi esporre per avere una quantita’ sufficiente di vitamina.

Mediamente si parte da due ore, ma proprio nei giorni di sole al mare, e si va a salire.

Tenete conto che non e’ possibile per le persone normalmente stare esposti tutto questo tempo al sole, quindi la cosa piu’ efficiente da fare e’ assumere integratori di buona qualita’ e stare attenti a quello che si compra perche’ ci sono quantita’ enormi di integratori di vitamina D; come abbiamo detto la maggior parte dicono che sono vegetariani/vegani e quindi forniscono vitamina D2 che non e’ quella che serve per l’essere umano e molti altri che forniscono vitamina D3, quella invece utile al corpo umano, ne hanno in quantita’ veramente ridicole.

Il problema e’ che la quantita’ deve essere significativa e deve essere piu’ di quella che viene normalmente raccomandata da anni dal mondo medico, perche’ alcune ricerche che sono state svolte negli ultimi 5/10 anni hanno rilevato che la quantita’ giornaliera da assumere per avere dosaggi sufficienti e’ molto piu’ elevata di quelle che sono le qualita’ raccomandate.

Bisogna quindi cercare integratori di vitamina D3, che si chiama anche Calciferolo, e bisogna soprattutto vedere la quantita’ contenuta all’interno di ogni singola pillola.

La quantita’ di vitamina D si misura in unita’ internazionali e quindi troverete scritto IU con qualcosa come 400/500/1000/10000.

Quello che si pensava era che 400/500 unita’ internazionali al giorno fossero sufficienti, ma quello che si e’ determinato da studi piu’ recenti e’ che bisogna andare dai 2000 ai 10000: attorno ai 2000 per bambini piu’ piccoli e per gli adulti normalmente circa 10000.

Ma 10000 unita’ al giorno, se trovate l’integratore da 400 unita’ sono praticamente piu’ di venti pillole da prendere: diventa un po’ difficile.

Perche’ queste quantita’ non sono quelle che vengono normalmente raccomandate e prescritte dal mondo medico?

Perche’ il mondo medico non sa delle ricerche piu’ recenti e una volta si riteneva che l’eccesso di vitamina D potesse portare a una condizione patologica che si chiama ipervitaminosi D.

Siccome la vitamina D, fra le tante cose fantastiche che fa, fa anche smuovere il Calcio dell’organismo, questo secondo le ricerche del passato poteva portare a ipercalcemia, cioe’ una eccessiva quantita’ di Calcio circolante dell’organismo.

Questo Calcio poi produce calcoli renali, calcoli biliari e puo’ produrre la calcificazione vascolare la quale produce poi l’aterosclerosi e a seguire l’infarto, l’ictus e tante cose molto brutte.

Parliamo di ricerche degli ultimi 5/10 anni: queste ricerche hanno determinato che non e’ tanto il fatto che la vitamina D produca piu’ Calcio disponibile la cosa negativa; l’ipercalcemia e’ di solito invece dovuta ad una carenza di un’altra vitamina: la vitamina K.

Quindi la quantita’ di Calcio nel sangue aumentata dalla vitamina D deve essere indirizzata con la vitamina K dove serve, evitando che si vada a depositare nel sistema cardiovascolare, quindi produrre aterosclerosi, ed evitando che vada a produrre calcoli renali o calcoli biliari.

La vitamina K, oltre a reindirizzare il Calcio posto in circolo della vitamina D, ha anche un altro effetto molto desiderabile: va a smantellare quello gia’ depositato sull’interno delle pareti delle arterie e quindi va effettivamente a far regredire e curare anche l’aterosclerosi.

Quindi quali sono le conclusioni piu’ recenti della scienza?

La vitamina D non e’ colpevole, non produce questi effetti negativi se non presa in dosaggi talmente impossibili che bisognerebbe passare il tempo a masticare pastiglie dal mattino alla sera; quello che succede con la vitamina D, ma anche senza la vitamina D, e’ che una carenza di vitamina K ha una serie di effetti negativi.

Quindi quello che dobbiamo fare e’ di integrare la vitamina D e anche la vitamina K, dato che pure quella e’ sempre carente.

Tipicamente abbiamo detto che la vitamina D da integrare e’ la vitamina del tipo 3 e anche la vitamina K ha tanti tipi diversi: quella piu’ adeguata e quella corretta da assumere e’ la vitamina K2 e soprattutto la K2 in una variante specifica che si chiama MK7.

Quindi quello che si dovrebbe assumere e’ vitamina D3 assieme a vitamina K2 MK7.

Queste sigle si trovano sugli integratori, basta impararle a memoria; hanno dei significati che si posso andare a guardare, sono varianti delle molecole.

Ma quanta se ne prende?

Tipicamente ogni mille unita’ internazionale di vitamina D3 e’ bene prendere 70/100 microgrammi di K2 MK7.

Ci sono degli integratori che gia’ hanno all’interno di una singola pasticca le proporzioni corrette fra le due vitamine, quindi quando si compra l’integratore singolo gia’ assemblato ha gia’ tutto quanto a posto e essenzialmente si prende una pastiglia e non si ha la preoccupazione di dire “magari mi dimentico di prendere la K o mi dimentico di prendere la D”.

Se prendi un integratore che ha gia’ tutto dentro nelle proporzioni corrette sei a posto.

Un’altra cosa che si dovrebbe fare e’ integrazione di Magnesio: 200/250 mg al giorno, perche’ tutti gli enzimi che metabolizzano la vitamina D sembra che richiedano il Magnesio e il Magnesio serve anche per tante altre cose.

Un’integrazione completa sarebbe D3, K2 MK7 e anche Magnesio.

Non si deve avere paura di andare appunto in ipervitaminosi o esagerare troppo con la vitamina D, perche’ le ricerche che sono state fatte in questo senso a livello quantitativo hanno visto che sono emersi dei problemi dopo due anni di assunzioni di 600000 unita’ al giorno; parliamo di assumerne 10000 e quindi siamo a 60 volte di meno e in questo caso e’ praticamente impossibile, a parte che ci siano patologie veramente strane, andare a finire in ipervitaminosi e sviluppare i problemi di cui abbiamo parlato.

Comunque se si assume insieme la vitamina K, come abbiamo detto, questi problemi non si verificano mai.

Quello che si e’ visto e’ che la risposta all’integrazione di vitamina D si riduce con l’aumento dell’indice di massa corporea, il BMI o Body Mass Index; quindi vuol dire che chi e’ piu’ obeso richiede piu’ vitamina D.

Forse questo e’ dovuto al fatto che la vitamina D e’ liposolubile, cioe’ si scioglie nei grassi e per lo stesso motivo e’ bene assumerla durante i pasti o quando si mangia qualche cosa che contiene dei grassi, perche’ ne massimizza l’effetto.

Attenzione solo se si prendono sostanze come Warfarin, che sono dei fluidificanti del sangue: in questo caso la vitamina K potrebbe avere delle interazioni negative; per questo motivo queste cose non vanno assunte a caso, ma bisogna sempre chiedere al proprio medico di fiducia che conosce la propria situazione personale, perche’ ci sono, per quanto piccole, delle possibili interazioni negative con altri farmaci o comunque casi in cui questa cosa non e’ raccomandata.

Pero’ attenzione al fatto di non rimanere ancorati a questo punto di vista ormai obsoleto che la vitamina D e’ sempre negativa, bisogna stare attenti e prenderla solo una volta ogni tanto.

Perche’ prenderla una volta alla settimana o al mese non fa effetto e prenderne poca non ha effetto.

Non produce effetti negativi come si credeva perche’ basta assumerla insieme alla K2.

Ricorda che la medicina ufficiale e’ importante e vanno seguite le indicazioni dei medici abilitati.

Non diciamo che queste cose si vanno a sostituire ad una vita sana, a una dieta equilibrata e al fatto di andare a farsi controllare tutte le volte che serve e assumere tutti i medicinali che ci vengono prescritti.

Questi sono potenziamenti che ci fanno rimanere operativi, lucidi e in grado di goderci la vita.

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