La Dieta Epigenetica, una barriera contro l’inquinamento ambientale

L’alimentazione nella prima fase della vita può influenzare profondamente lo sviluppo attraverso la regolazione dell’espressione genica.

Anche quando il DNA non viene alterato, abbiamo visto che in realtà l’ Epigenetica è molto importante: è questa serie di segnalibro che vanno attaccarsi lungo la catena del DNA a doppia elica ed anche sugli istoni, i rocchetti su cui il DNA è avvolto, vanno a modificare quali parti del DNA vengono espresse e quali parti rimangono dormienti.

Un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Alabama, a Birmingham, riassume le prove che una dieta epigenetica può aiutare a proteggere gli effetti negativi dell’esposizione all’inquinamento ambientale, sia in utero, sia dopo la nascita.

Le prove che l’epigenetica faccia in modo di cambiare l’espressione del DNA senza cambiare ciò che c’è nel DNA stesso, le abbiamo sotto gli occhi: per esempio la presenza o l’assenza di pappa reale determina se le larve delle api da miele femmina, sviluppano una regina, se c’è la pappa reale, o un operaia, che è essenzialmente sterile.

In un recente articolo pubblicato su ” Clinical Epigenetics” si è riportato il ruolo importante di diete specifiche, nella protezione dei disturbi genetici ed epigenetici, indotti dall’inquinamento ambientale, attraverso la regolazione dell’espressione genica pure quando il DNA non viene alterato.

Ci sono delle cose, soprattutto determinate dall’alimentazione, ma anche da altre condizioni dell’ambiente in cui ci si trova, in cui si trovava addirittura, nostra madre quando eravamo ancora nell’utero, che hanno cambiato l’espressione epigenetica: quindi il DNA non viene cambiato, viene cambiato l’elenco di questi segnalibri, di questi chupa chups, di questi piolini con una pallina in cima, che sono lungo il DNA e gli estoni.

Quindi l’Epigenetica è un aspetto aggiuntivo nel dogma centrale della biologia molecolare.

L’Epigenetica riflette le interazioni del genoma con l’ambiente: il genoma è l’insieme dei geni che sono lungo il DNA che abbiamo.

I cambiamenti epigenetici influenzano quindi l’espressione genica, senza determinare alcuna modifica nella sequenza del DNA sottostante.

Si definisce come ” Epigenoma” la descrizione completa e tutte le modifiche epigenetiche del genoma, cioè dei geni sottostanti tra cui la metilazione del DNA e le modifiche degli istoni sono le più importanti, ce ne sono anche altre, ma noi normalmente parliamo di questo.

L’epigenoma dei mammiferi subisce due cicli principali di eliminazione e ricostruzione, tra cui i periodi della gametogenesi e della prima embriogenesi durante i quali l’epigenoma è vulnerabile ai fattori ambientali, essenzialmente quindi, quando ci sviluppiamo ancora nell’utero della madre.

Gl inquinanti ambientali tra cui l’inquinamento dell’aria e dell’ambiente ad esempio il particolato, il fumo, gli idrocarburi policiclici aromatici, tutte le sostanze tossiche che ci sono nelle aree, soprattutto, delle grandi città; le sostanze chimiche che alterano gli ormoni, ad esempio il bisfenolo A e ad altri, sono inquinanti che esistono anche, per esempio, negli involucri di plastica, in altre cose di questo tipo, ed i metalli pesanti come l’arsenico, il cadmio, il piombo, che si accumulano, come il mercurio, per esempio, anche nel pesce, soprattutto nel pesce quello più grosso, possono compromettere seriamente la salute umana, soprattutto durante la vita prenatale e post natale.

Nel 2011si è coniato il termine ” dieta epigenetica”: si riferisce ad una classe di composti dietetici bioattivi come gli isotiocianati nei broccoli, la genisteina della soia, il resveratrolo dell’uva rossa, di cui abbiamo tanto parlato ed altri alimenti comunemente consumati, che hanno dimostrato di modificare l’epigenoma portando risultati benefici per la salute.

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La dieta epigenetica può inibire la progressione tumorale, attraverso la modulazione di enzimi modificatori dell’epigenoma come le metiltransferasi del DNA e le istone deacetilasi, nonché di alcuni RNA che non codificano ma che danno dei segnali in giro per le cellule.

Ci sono studi avanzati secondo cui alcuni composti biottivi possono anche contrastare, attenuare i danni nell’ Epigenoma causati dall’inquinamento ambientale, ad esempio l’integrazione alimentare con donatori di metile, per esempio come la vitamina B12, i folati, la colina ed altri, e l’ isoflavone genisteina.

Questi possono invertire la disregolazione dell’epigenoma indotta dal bisfenolo A: ricordiamo che il bisfenolo A è una sostanza chimica che altera gli ormoni e che desta preoccupazione per la salute pubblica.

Le vitamine del gruppo B potrebbero evitare la perdita di metilazione del DNA indotta dall’inquinamento atmosferico: è stato dimostrato che l’integrazione di acido folico nella dieta, previene gli effetti negativi causati dai metalli pesanti.

Quindi gli agenti epigenetici possono essere potenzialmente utilizzati per contrastare i difetti epigenomici indotti dall’inquinamento ambientale: questi inquinamenti ambientali sono sostanze chimiche che sono presenti anche in diversi alimenti, per esempio nei pesticidi, sulla frutta, molto spesso nelle fragole, nelle verdure a foglia, per esempio gli spinaci.

Il bisfenolo A è presente nei contenitori di plastica di alimenti e bevande, le diossine sono presenti nei cibi grassi, gli idrocarburi policiclici aromatici si formano quando la carne viene grigliata o affumicata ad alte temperature, mentre il mercurio è presente in frutti di mare, in pesci come lo sgombro reale, il pesce spada, il tonno e così via.

Queste esposizioni, soprattutto durante lo sviluppo precoce, possono avere un impatto profondo sulle conseguenze della salute, delle malattie del bambino, nella vita successiva, tramite appunto questi meccanismi dell’epigenetica.

Per fortuna queste modificazioni epigenetiche sono reversibili quindi è possibile tornare indietro, curarle e migliorare la situazione e stanno diventando un interessante, si dice, ” bersaglio terapeutico”, cioè un qualcosa che può essere messo al centro di armi speciali, che sono sostanze ed anche di un tipo specifico di dieta.

I polifenoli alimentari sono presenti in frutta e verdura e sono una parte importante della dieta umana: i polifenoli vegetali possono essere suddivisi in almeno 10 classi diverse in base alla loro struttura chimica, quindi ci sono i flavonoidi, gli stilbeni, gli acidi fenolici, i benzochinoni, gli acetofenoni, le lignine e gli xantoni.

I polifenoli possono variare da molecole semplici a composti estremamente complessi e sono derivati dalla fenilalanina, che è un intermediario del fenolo.

Esistono più di 8.000 polifenoli alimentari distinti e molti di questo li abbiamo già trovati uno, per esempio, è l’epigallocatechina-3-gallato, viene detto normalmente, che è l’EGCG, quello che è presente nel tè verde(abbiamo parlato lungamente anche degli integratori del tè verde).

Un altro importante è la curcumina, di cui abbiamo parlato diffusamente, un altro è il resveratrolo, ed anche di questo abbiamo fatto dei video.

Questi polifenoli alimentari hanno un ruolo protettivo contro le malattie ed hanno anche un impatto significativo sulla prevenzione del cancro.

Sono stati identificati diversi meccanismi che contribuiscono a spiegare la natura preventiva dei polifenoli, perché fanno bene, tra cui la loro capacità di alterare l’epigenoma delle cellule tumorali, attraverso il rimodellamento della cromatina e la riattivazione di geni silenziati.

Questo è molto importante: questo potenziale chemiopreventivo dei polifenoli alimentari, può essere ricondotto alla loro capacità di inibire una serie di sostanze particolari e di agire come modificatori degli istoni, questi rocchetti su cui il DNA è avvolto.

Queste proprietà dei polifenoli alimentari possono modificare in modo significativo l’epigenoma delle cellule tumorali, che sono considerate possibilità interessanti per la terapia antitumorale.

I polifenoli sono molto presenti nel tè, dopo l’acqua il tè è la bevanda più consumata al mondo con circa 20 miliardi di tazze consumate ogni giorno.

I tre tipi di te più comuni sono il tè verde, il nero e l’oolong, si differenziano in base al grado di fermentazione a cui sono sottoposti: le foglie di tè verde sono essiccate e tostate ma non fermentate, mentre quelle di tè nero sono ben fermentate e quelle di te oolong sono parzialmente fermentate.

Molti studi hanno indicato che i composti presenti nel tè possono ridurre il rischio di malattie tra cui il cancro: questo perché il tè contiene appunto composti polifenolici, che servono a proteggere le piante dai fattori di stress fotosintetico, dalle specie reattive dell’ossigeno e dal consumo da parte degli erbivori.

Una sottocategoria di polifenoli, le catechine, è la più abbondante tra i composti bioattivi del tè verde: c’è l’epicatechina, l’epicatechina-3-gallato, l’epigallocatechina, l’EGCG, di cui parliamo spesso.

Sebbene tutte queste catechine condividano proprietà simili, il composto più efficiente nel colpire i fattori è l’epigallocatechina: l’epigallocatechina rappresenta oltre il 50 per cento dei composti attivi del tè verde ed è stato ampiamente studiato per le sue proprietà anti cancerogene.

Un numero crescente di studi ha suggerito una correlazione positiva tra il consumo di epigallocatechina nel tè verde e l’inibizione dei tumori del cavo orale, della mammella, della prostata, tumori gastrici, quelli ovarici esofagei, della pelle, del colon retto, del pancreas e della testa e del collo.

Si ritiene che l’epigallocatechina-3-gallato eserciti i suoi effetti anti tumorali attraverso diversi meccanismi, molti dei quali possono essere alterati da meccanismi epigenetici: questi includono l’induzione dell’apoptosi, quindi il suicidio cellulare nelle cellule alterate e l’arresto del ciclo cellulare, l’inibizione dello stress ossidativo e dell’angiogenesi, quindi la produzione di nuovi vasi sanguigni, che è fondamentale per lo sviluppo del tumori del cancro e la riduzione delle proliferazione delle cellule tumorali.

Si è visto che nel trattamento del cancro al seno l’epigallocatechina è in grado di riattivare l’espressione del recettore degli estrogeni Alfa, questo perché è importante?

E’ importante perché nella terapia del cancro al seno ci sono molte opzioni terapeutiche che utilizzano questa via; ci sono inoltre studi che hanno indicato che il trattamento con epigallocatechina, con ECGC di cellule di carcinoma mammario, ha provocato da un’inibizione di un gene particolare che si chiama hTER ed una diminuzione dipendente dal tempo di metilazione del promotore di questo gene.

Questo porta ad una diminuzione dell’attività della telomerasi in queste cellule: la telomerasi, abbiamo visto, è un enzima che riallunga i telomeri e rende quindi queste cellule maligne praticamente immortali, quindi diminuirne l’attività è molto importante.

Per quanto riguarda il Resveratrolo, ne abbiamo già parlato ampiamente, si trova naturalmente in diverse piante tra cui le arachidi, i gelsi, i mirtilli e chiaramente la più abbondante nella buccia dell’uva rossa.

Il Resveratrolo viene consumato, quindi, anche sotto forma di vino, alla fine.

Le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie ed antitumorali del Resveratrolo si manifestano attraverso diverse vie molecolari e biochimiche: il Resveratrolo ha un impatto sui percorsi metabolici che controllano la divisione cellulare, la crescita cellulare, l’apoptosi, quindi il suicidio cellulare, rimuove l’angiogenesi, cioè la creazione di nuovi vasi sanguigni e le metastasi tumorali.

Le proprietà anti proliferative del Resveratrolo sono state riportate in cellule tumorali del fegato, della pelle, della mammella, della prostata, del polmone e del colon.

E’ stato inoltre dimostrato che le cellule di carcinoma del colon trattate con Resveratrolo inibiscono la migrazione, l’adesione e l’invasione cellulare: questi effetti positivi del Resveratrolo sono stati dimostrati anche in vivo, quindi non soltanto dentro delle provette in laboratorio.

Il Resveratrolo inoltre attiva le Sirtuine che sono importanti anche esse per tutta una serie di operazioni molto positive di cui abbiamo parlato più diffusamente in un altro video.

Chiaramente un effetto complessivo di allungamento della durata della vita è stato riportato con l’assunzione di Resveratrolo e questo chiaramente ha migliorato anche la salute in soggetti con una dieta ipercalorica, che poi è il problema tipico dell’occidente, si mangia troppo, si mangia in maniera eccessiva!

La Curcumina, abbiamo visto, è molto importante: è un polifenolo, proviene dalla pianta “Curcuma longa” e la Curcumina è la parte attiva di questa spezia, ed è responsabile della pigmentazione gialla del curry.

Questo componente bioattivo della dieta, ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, anti angiogeniche, quindi contro la produzione di nuovi vasi sanguigni, antitumorali ed è utilizzato come agente terapeutico nella medicina indiana e cinese.

Si è visto che la Curcumina ha anche effetti epigenomici sulle epigenoma, anzi, si è visto che il DNA nelle cellule leucemiche ha mostrato una ipometilazione globale dopo il trattamento con Curcumina, vuol dire che la metilazione è tornata indietro quindi la deriva epigenetica, quella che ci porta verso la vecchiaia, è tornata indietro dopo un trattamento con Curcumina.

La Curcumina poi è fortemente antinfiammatoria e c’è una prova di un legame tra l’infiammazione ed alterazioni epigenetiche che alla fine si riscontrano anche nel cancro.

Abbiamo parlato poi dagli isotiocianati:

Gli isotiocianati sono una categoria di composti dietetici presenti nelle verdure crucifere tra cui i broccoli, i cavoli, i cavoletti di Bruxelles e così via.

Gli isotiocianati sono caratterizzati da un gruppo funzionale contenente zolfo: gli isotiocianati hanno una proprietà pro-apoptotiche, quindi attivano l’apoptosi cellulare, il suicidio delle cellule danneggiate o a fine vita e anti-proliferative, quindi impediscono il fatto che le cellule proliferino in modo incontrollato.

Diverse ricerche hanno dimostrato che gli isotiocianati inibiscono la crescita delle cellule tumorali: è noto che gli isotiocianati influenzano l’epigenoma, quindi riducono questa deriva epigenetica.

E’ stato riportato che inibiscono le attività di specifiche molecole, svolgono un ruolo nel rimodellamento della cromatina: questo cosa fa?

Può indurre l’arresto del ciclo cellulare delle cellule di cancro alla prostata e di leucemia.

Uno dei principali composti isotiocianati si chiama SFN.

L’ SFN è un isotiocianato presente nelle verdure crucifere come i broccoli.

Si parla poi anche spesso del Selenio: il Selenio è un nutriente presente nelle noci del Brasile, nel pollo, nella carne di selvaggina e nel manzo.

Il Selenio è un elemento essenziale, ha proprietà antiossidanti, pro-apoptotiche, quindi stimola l’apoptosi cellulare, un’altra volta, quindi, il suicidio delle cellule danneggiate, ripara il DNA ed ha anche proprietà antitumorali.

Il Selenio è vitale per la salute umana: le carenze di Selenio sono state collegate a diverse malattie tra cui il cancro.

Una cosa sorprendentemente utile è anche l’aglio.

L’aglio è stato utilizzato per molti anni per la prevenzione delle malattie e si ritiene che abbia attività antibatteriche, antivirali ed antinfiammatorie.

Gli spicchi d’aglio contengono diversi composti tra cui vitamine A, del complesso B, C, E, fibre, aminoacidi liberi, composti di zolfo organosolforati e proteine.

Inoltre l’aglio contiene anche piccoli quantità di Selenio che possono contribuire alle sue proprietà.

Estratti ai composti dell’aglio sono stati utilizzati in esperimenti di trattamento e prevenzione del cancro, in sistemi cellulari isolati e modelli in vivo.

Questi studi hanno dimostrato che l’aglio agisce inibendo la progressione del ciclo cellulare, inducendo l’apoptosi, di nuovo il suicidio delle cellule danneggiate, inibendo l’angiogenesi, la creazione di nuovi vasi sanguigni e modificando gli istoni, questi rocchetti su cui è avvolto il DNA.

L’acido folico o folato è una vitamina B presente in molti fagioli, cereali per la prima colazione, pasta e verdure verdi.

Il folato è un elemento chiave nel metabolismo del metile: la carenza di metile nella dieta può alterare i modelli di mentilazione del DNA epatico ed indurre il cancro al fegato.

è stato dimostrato che Le carenze di folato contribuiscono allo sviluppo di diversi tipi di tumori tra cui quello al seno, cervice, ovaie, cervello, polmone e colon retto.

Il folato regola la biosintesi, la riparazione, la metilazione del DNA ed una sua carenza può condurre alla produzione di cancro, aumentando questi processi.

Quindi, una serie di diete epigenetiche, cosiddette, raccomandano l’assunzione di questo tipo di sostanze.

Come abbiamo visto in un altro video, però, non è sufficiente assumere nella dieta più verdure, più broccoli, aglio, curcuma come spezie e cose di questo tipo: abbiamo visto che la concentrazione di queste sostanze per ottenere degli effetti positivi, deve essere talmente alta che richiederebbe l’assunzione quotidiana di quantità industriali di cibo di questo tipo.

Non possiamo mangiare ogni giorno 200 spicchi d’aglio, oppure possiamo berci 10 tazze di tè verde, perché, per esempio, la teina come la caffeina poi ci darebbe tachicardia, batticuore, essenzialmente.

Allo stesso modo non possiamo mangiare 70 kg al giorno di cavoli, cavoletti di Bruxelles, broccoli crudi, quello che si può ottenere con una singola pasticca di Sulforafano.

Quindi, questo tipo di dieta è estremamente interessante è abbastanza simile alla dieta mediterranea, con l’aggiunta da alcune cose come il tè verde, che sono più tipiche del mondo orientale, ma le quantità che possiamo assumere sono sempre troppo ridotte, quindi, alla fine, è abbastanza indispensabile assumere integratori che abbiano concentrazioni adeguate di queste sostanze e possono avere, quindi, un effetto molto incisivo su questo tipo di patologie e sull’evolversi poi dell’invecchiamento.

Ricorda che la medicina ufficiale è importante e vanno seguite le indicazioni dei medici abilitati.

Non diciamo che queste cose si vanno a sostituire ad una vita sana, a una dieta equilibrata e al fatto di andare a farsi controllare tutte le volte che serve e assumere tutti i medicinali che ci vengono prescritti.

Questi sono potenziamenti che ci fanno rimanere operativi, lucidi e in grado di goderci la vita.

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